DESERTIFICAZIONE BANCARIA. IL DESERTO CHE AVANZA

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Nel primo trimestre del 2025 sono stati chiusi 95 sportelli bancari. Non era mai successo che le banche dismettessero tante loro filiali nel primo trimestre di un anno.
In attesa che il governo faccia qualcosa per arginare questo fenomeno, continua inesorabile, l’abbandono di territori da parte delle banche che forniscono un servizio di pubblica utilità, come ci si ricordava durante il lockdown della pandemia COVID19.
Tante le manifestazioni e gli eventi promossi dal sindacato UILCA UIL che ha fatto una campagna itinerante nel 2023 “Chiusura Filiali? No grazie”, promosso inizialmente dalla Uilca Sicilia nelle sedi istituzionali del sindacato per poi essere sposato ed affrontato come argomento scottante da tante strutture territoriali della UILCA UIL con l’intento di dare voce a maestranze, cittadini ed amministratori nei comuni “abbandonati” per poi chiudere a ROMA presso il CNEL che ha attivato un tavolo di lavoro con le parti coinvolte e delle attività di sondaggio per pervenire ed una proposta di legge che aspettano tutti con ansia.
Nei vari Consigli Regionali e territoriali della Uilca, oltre che in quello Nazionale, la desertificazione bancaria è diventata un argomento preminente anche nei territori che l’anno subita di meno in questi anni, come il territorio di Ragusa Siracusa dove, quest’anno, si è tenuto un convegno sull’argomento al quale hanno partecipato dirigenti sindacali locali, regionali, il Segretario Generale Uilca Fulvio Furlan ed amministratori locali. 
La desertificazione è un problema che ha vari aspetti locali tra i quali quello sociale, quello economico e quello di sicurezza oltre a rallentare i risparmi degli italiani in quei territori.