Il 14 ottobre scorso il presidente dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo ha presentato alla presidenza della Camera dei Deputati, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone e alle altre autorità presenti la relazione annuale 2023.
La relazione ha mostrato una diminuzione delle denunce di infortunio rispetto al 2022, sia complessivamente (-16,1%) sia per i casi con esito mortale (-9,5%). Di queste ne sono state riconosciute, rispettivamente, il 64% e il 48%. Degli infortuni sul lavoro riconosciuti, circa un quinto sono avvenuti in itinere, mentre il dato sale al 52,2% per gli infortuni con esito mortale, con una leggera flessione rispetto all’anno 2022. Le denunce di malattie professionali, invece, sono aumentate del 19,8%, anche se tale incremento risultava atteso a seguito delle poche denunce pervenute durante la pandemia da Covid-19.
La Segretaria confederale della UIL Ivana Veronese, però, punta il dito verso il bilancio dell’ente, all’attivo di oltre 3 miliardi, e verso il numero di aziende ispezionate calato di quasi il 6%. «Bisogna che gli avanzi Inail vengano utilizzati per potenziare le prestazioni offerte, a iniziare dall’incremento delle rendite agli inabili e ai superstiti e dalla riduzione delle tariffe alle imprese più virtuose» afferma Veronese «Davanti alla piaga degli infortuni sul lavoro bisogna aumentare e non diminuire le ispezioni».