L’ “Intelligenza Artificiale (IA)” è tra i primi argomenti per attualità nei dibattiti sulle truffe online, sulla cybersicurezza e sulle ricadute nel mondo del lavoro.
L’IA è sempre più utilizzata nelle truffe digitali, di qualsivoglia natura siano queste.
Si stima che nei prossimi 4 anni, sarà presente in oltre il 60% delle frodi perpetrate. Marco Ramilli, fondatore di IdentifAI, in una recente intervista ha dichiarato che “lo scorso anno le frodi digitali erano effettuate con l’IA nell’0,3% dei casi. Quest’anno siamo già al 5% e si stima che nei prossimi 4 anni, l’IA sarà utilizzata nel 60-70% delle truffe”.
Tra i fenomeni più in crescita c’è quello del deepfake, ovvero del cambio volto e voce, anche in diretta.
L’utilizzo più comune è quello di perpetrare truffe agli anziani ma non solo. Anche a manager di grandi aziende o personaggi pubblici.
In pochi anni il fenomeno deepfake in generale è cresciuto esponenzialmente. Secondo dati combinati di Resemble.AI e AI Incident Database dal 2017 al 2022 ci sono stati 22 incidenti registrati. Nel 2023 questo numero è quasi raddoppiato a 42, nel 2024 gli incidenti sono aumentati del 257% arrivando a 150. E nel primo trimestre del 2025 si sono già verificati 179 incidenti, superando del 19% il totale di tutto il 2024.
Ramilli: “Le frodi più comuni, quelle di tutti i giorni, riguardano principalmente i documenti di identità falsi nel settore bancario e assicurativo, scontrini contraffatti per le richiesta di rimborsi. Ma ci sono anche le truffe con le voci generate dall’intelligenza artificiale per cui basta una traccia di pochi secondi per riprodurre il vocale di un parente. E quelle con le immagini di persone famose prese dai social che hanno più appeal sugli utenti e possono essere usate anche a scopo politico”.
Oltre che per le truffe online, l’IA è un’osservata speciale nei protocolli e nei prodotti di CyberSicurezza, ovvero di quello che viene fatto per protezione delle proprie reti informatiche ma anche solo dei dati personali. L’utilizzo dell’IA insieme a computer sempre più prestanti, mette a rischio le classiche procedure di sicurezza, a partire dalla vulnerabilità delle password di accesso.
Il 13 giugno 2024 il Parlamento europeo ha varato il cosiddetto EU AI act., 144 pagine di norme mirate a regolamentare lo sviluppo e l’utilizzo delle intelligenze artificiali a livello comunitario ed è il primo quadro giuridico mai realizzato sull’IA a livello mondiale nonché il primo a prendere in considerazione che l’IA, in quanto tale, possa rappresentare anche un pericolo.
Infine ci si interroga sull’impatto che l’IA avrà nel mondo del lavoro con le aziende che cercano sempre di ottenere la massima produttività col minimo costo.
La Uilca Uil Sicilia interroga l’Intelligenza Artificiale prima parte