La UILCA UIL Sicilia INTERVISTA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE (1)

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Abbiamo chiesto a Giuseppe Gargano, Segretario Generale UILCA Sicilia, una riflessione sull’intelligenza artificiale.

Giuseppe Gargano Segretario Generale Uilca Uil Sicilia

Il Segretario si è reso disponibile ed ha commentato: “Negli ultimi tempi si fa un gran parlare dell’intelligenza artificiale, decantando le grandi opportunità che essa riserverebbe in ogni ambito ma anche evidenziando alcuni rischi che potrebbe provocare. Abbiamo avuto – come UILCA Sicilia – l’idea di intervistarla direttamente, come fosse una persona, con chiarezza ed in modo leale, in perfetto stile UILCA UIL, ponendole alcune domande, non soltanto relative ai settori da noi seguiti e rappresentati, domande alle quali l’IA ha risposto senza remore, in modo aperto ed esaustivo. Abbiamo il piacere di condividere con UILCA Sicilia News i relativi esiti.”

PARTE I – due domande

UILCA Sicilia: Quali sono i limiti dell’intelligenza artificiale?

IA: Bella domanda! I limiti dell’intelligenza artificiale (AI) sono diversi e dipendono dal tipo di AI di cui parliamo. Ti elenco i principali:

  1. Comprensione limitata: L’AI non “capisce” davvero il mondo come gli esseri umani. Interpreta dati e pattern, ma senza una vera consapevolezza o intuizione.
  2. Dipendenza dai dati: L’AI ha bisogno di grandi quantità di dati di buona qualità per funzionare bene. Se i dati sono incompleti, sbilanciati o errati, anche i risultati saranno scadenti o addirittura pericolosi.
  3. Difficoltà nell’adattarsi: Fuori dai contesti in cui è stata addestrata, l’AI fa fatica. È molto potente in compiti specifici, ma debole quando si tratta di ragionare in modo generale o creativo come un umano.
  4. Bias e discriminazione: Se i dati di partenza contengono pregiudizi (bias), l’AI tende a replicarli o addirittura amplificarli.
  5. Mancanza di emozioni e morale: L’AI non ha emozioni, etica o valori propri. Può simulare comportamenti etici se programmata per farlo, ma non “sente” ciò che fa.
  6. Alto costo di sviluppo: Creare AI avanzate richiede risorse enormi (tempo, denaro, energia computazionale), rendendola accessibile solo a grandi aziende o governi.
  7. Problemi di interpretabilità: Molti modelli di AI (soprattutto quelli basati su deep learning) sono delle vere “scatole nere”: è difficile capire esattamente come prendano certe decisioni.
  8. 8. Vulnerabilità a manipolazioni: L’AI può essere facilmente ingannata con attacchi mirati (adversarial attacks), piccoli cambiamenti nei dati che confondono totalmente il sistema.

UILCA Sicilia. L’intelligenza artificiale provoca rischi per l’ambiente?

IA: Sì, l’intelligenza artificiale può avere un impatto ambientale, soprattutto per tre motivi principali: 

  1. Consumo energetico: Allenare grandi modelli di intelligenza artificiale (come i modelli linguistici o quelli di visione artificiale) richiede enormi quantità di energia. I data center che ospitano questi modelli devono funzionare 24/7, spesso utilizzando server che consumano molta elettricità anche solo per essere mantenuti raffreddati.
  2.  Emissioni di CO₂: Se l’energia usata per alimentare i data center proviene da fonti non rinnovabili (come carbone o gas naturale), l’uso dell’IA contribuisce alle emissioni di gas serra, aggravando il cambiamento climatico.
  3. Sfruttamento delle risorse: La produzione dell’hardware necessario (GPU, chip specializzati) richiede estrazione di minerali come litio, cobalto e terre rare, che hanno un costo ecologico elevato (distruzione degli habitat, inquinamento delle acque, ecc.).

Detto ciò, c’è anche chi lavora per rendere l’IA più sostenibile: ad esempio, sviluppando modelli più efficienti, migliorando l’efficienza energetica dei data center o scegliendo energie rinnovabili per alimentarli.

continua…