“Riassistiamo ad una nuova stretta creditizia per le imprese ed al drenaggio dei capitali da parte delle banche da destinare ad investimenti altrove.”

Questo il commento dell’Assessore Regionale siciliano all’Economia, nonché vicepresidente della Regione Sicilia, Gaetano Armao, ai dati presentati in conferenza stampa il 27/4/2019 dall’Osservatorio regionale sul credito.

In Sicilia, nel 2018, la raccolta è aumentata rispetto all’anno precedente: 59 miliardi 930 milioni a fronte dei poco più di 59 miliardi dello stesso periodo del 2017.

In netto calo, invece, i crediti: dai 61 miliardi 174 milioni del 2017 si è passati ai 57 miliardi 882 milioni nel 2018.

Armao ha puntato il dito contro le banche, colpevoli a suo dire, di aggravare le difficoltà delle piccole e medie imprese siciliane di accesso al credito.

Ma non è soltanto questo. Ad aggravare questo quadro esistono due anomalie che tarpano ulteriormente le possibilità di crescita alle aziende in Sicilia.

Intanto il Fondo Centrale di Garanzia (FCG) che la Sicilia finanzia con 102 milioni di fondi europei, opera senza vantaggi per le imprese siciliane.

Se, altrove, le banche chiedono alle imprese garanzie sul 20% dei fidi e l’80% è garantito dal FCG, in Sicilia le garanzie sono richieste per il 100% alle aziende con notevole aggravio dei costi del credito.

Inoltre, in Sicilia non è operativa una norma inserita nel D.Lgs. del 1998, il n.112, secondo cui le garanzie per i prestiti alle imprese di importo compreso tra 30 e 100 mila euro possono essere rilasciate dai Confidi autorizzati dalla Regione stessa.

La Giunta regionale – ha comunicato Armao – ha deliberato di richiedere al governo l’inserimento di questa norma del “decreto crescita”, già prevista, ma stralciata, con la speranza che la conversione in legge faccia scaturire questa modifica. In caso contrario, ha aggiunto l’Assessore regionale, nel caso in cui l’abrogazione della lettera r) non venisse stralciata in sede di conversione del decreto in legge, l’alternativa prospettata sarebbe quella di impiegare i 102 milioni che la Sicilia ha versato al FCG direttamente per la sola controgaranzia”.

Soddisfatte da queste affermazioni le Associazioni delle imprese artigiane, del commercio, della cooperazione, dell’industria e Assoconfidi Sicilia.