Il 12 Agosto 2018 è entrato in vigore il decreto-legge 87 del 12 luglio 2018 recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese, meglio noto come “Decreto dignita”.

Tra le novità introdotte alcune riguardano i lavoratori in somministrazione e la durata dei contratti a tempo determinato. Più specificatamente la norma prevede che “al contratto di lavoro subordinato può essere apposto un termine di durata non superiore a dodici mesi”, questo a superamento di quanto previsto dal Jobs Act dove la durata massima dei contratti a tempo determinato poteva avere un limite di 36 mesi.
Abbiamo chiesto a Giancarlo Mattone, segretario Nazionale della Uiltemp, cosa accadrà a questi lavoratori:

Troppo presto per fare valutazioni di merito e/o politiche in relazione al decreto. È certo che la norma, come altre che hanno disciplinato il mercato del lavoro italiano, si presta a diverse interpretazioni che solo la prassi quotidiana e la giurisprudenza potranno avvalorare. L’intento dichiarato dal Legislatore é quello di combattere la precarietà e ridare dignità al lavoro. Anche in questo caso, sarà necessario aspettare e valutare le conseguenze delle discipline normativa nel nostro orientamento giuridico. In base ad una prima impressione, è probabile che il decreto determinerà un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato: l’introduzione delle causali per il tempo determinato, il maggiore costo dei rinnovi, la stretta sulle percentuali del contingentamento, porterà con molta probabilità alla realizzazione dell’intento dichiarato dal Legislatore, tuttavia per una corretta valutazione bisognerà comparare le assunzioni effettuate con contratti di lavoro a tempo indeterminato, con le cessazioni di contratti a tempo determinato. Soltanto qualora il rapporto tenderà quantomeno ad essere uguale potremmo ritenere realizzato l’intento legislativo.

Proprio in questi giorni la Uiltemp è impegnata nel tavolo delle trattative per il rinnovo del CCNL per la categoria delle agenzie di somministrazione di lavoro, con un mondo del lavoro in continua evoluzione e tenuto conto del mutato scenario legislativo quali sono i temi principali che state affrontando per il rinnovo del contratto?

La continuità lavorativa e di salario, l’effettiva applicazione del principio di parità di trattamento ed un sistema formativo di riqualificazione professionale effettivamente rispondente alle aspirazioni, alle aspettative ed alle capacità dei lavoratori coinvolti, insieme ad una compiuta ridefinizione del sistema di politiche attive e passive del lavoro, continuano ad essere priorità indispensabili in un contesto contrattuale, quale quello della somministrazione di lavoro. A fronte di contenuti normativi talvolta avanguardistici, si registra la presenza di settori nei quali la negoziazione tra le parti risulta essere fondamentale ai fini di una compiuta rivisitazione del contenuto del contatto collettivo, anche e soprattutto a seguito delle recenti novità legislative introdotte dal Decreto Dignità. La piattaforma contrattuale presentata dalle Oo.Ss. di settore, ormai due anni addietro, prevedeva già diversi spunti poi ripresi dal “Decreto Dignità”, probabilmente una più celere definizione del percorso negoziale avrebbe portato ad anticipare alcune novità poi introdotte con la legge 96/2018.