Il titolo è lo stesso dato dai Coordinamenti Territoriali di UILCA Intesa San Paolo in Sicilia.
Nel comunicato i dirigenti della Uilca di Intesa San Paolo recriminano sulla estinzione della funzione di “servizio sociale” tanto apprezzata in tutta Italia nel periodo della pandemia di covid19.
Almeno così pare in Sicilia dove, nonostante la presenza di un patrimonio storico, culturale ed ambientale invidiabile, probabilmente a causa dei ritardi e delle inefficienze della politica e delle istituzioni, non si riesce a fare decollare lo sviluppo né rilanciare l’economia.
Da un recente report di Banca d’Italia, si evince che le banche stanno lasciando i territori poco produttivi, generando disservizi e venendo meno alla funzione sociale tanto declamata.
La campagna della Uilca “Chiusura filiali? No, grazie” ha raggiunto l’obiettivo di fare instituire un gruppo di lavoro presso il CNEL per trovare soluzioni a questo problema.
Nel comunicato i coordinatori si chiedono come mai Intesa San Paolo, che si è sempre distinta in mille iniziative costruttive ed edificanti, non abbia ancora pensato di creare anche nella nostra isola poli di lavorazione qualificanti per tutti quei talenti siciliani che sono stati costretti ad andare a lavorare nei poli presenti a Milano o a Torino per poter svolgere attività pertinenti al titolo di studio e necessarie per il nostro Istituto, come già successo a Napoli dove ISP ha istituito un polo tecnologica che permette a dipendenti con skill elevati di località prossime alla capitale campana di lavorare da vicino casa e non al “nord”.
Qui potrete leggere il comunicato integrale.