La Uilca di Catania segnala, per voce del suo Segretario Generale Alessandro Cavallaro, che nel territorio di Catania e provincia alcune banche stanno adibendo a mansioni di cassiere, con determinazione unilaterale, alcuni quadri direttivi.

“Sembrerebbe frutto di molta confusione ed approssimazione sull’argomento,  spiega Alessandro Cavallaro, che però coinvolge vertici aziendali non solo locali”.

Alessandro Cavallaro – Segretario generale Uilca Catania

Il Segretario Uilca di Catania prova a fare chiarezza sulle norme che regolano le attività dei quadri direttivi.

“Il primo riferimento normativo è nel CCNL: all’art. 83, si parla di “fungibilità” tra gli appartenenti all’area dei quadri direttivi.”

Ciò significa che le mansioni a cui può essere adibito un quadro direttivo di I livello, possono essere svolte da un dipendente inquadrato come quadro direttivo di III livello.

E’ valido anche il contrario senza che ciò comporti qualsiasi forma di indennizzo per l’interessato.

Tra queste mansioni non è prevista quella di cassiere che, nonostante la digitalizzazione è sempre presente nelle aziende di credito.

“Altro riferimento normativo, continua Cavallaro, è il testo unico della riforma dei contratti di lavoro, ovvero il D.Lgs. 81/2015.  Questo prevede che il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto ovvero a quelle corrispondenti all’inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte”.

Continuando nell’analisi delle normative collegate al problema Il Segretario Generale di Uilca Catania aggiunge:

“Una ulteriore novità consiste nel fatto che datore di lavoro e lavoratore possono accordarsi per modificare in pejus le mansioni, la categoria ed il livello di inquadramento, stipulando accordi individuali presso le sedi c.d. protette di cui all’art. 2113 c.c. comma 4 (Direzione Territoriale del Lavoro, conciliazioni individuali in sede sindacale), a condizione che la modifica abbia uno dei seguenti scopi: salvaguardare il posto di lavoro in caso di tensioni occupazionali ed acquisire una diversa professionalità o migliorare le sue condizioni di vita”.

In conclusione, secondo Cavallaro, “non è possibile adibire un Quadro Direttivo al servizio di cassa liberamente ed unilateralmente, e per di più in conflitto con le disposizioni di CCNL e di legge.

E’ chiaro che tale azione delle banche, che potrebbe apparire episodica e circoscritta, nasconda un’intenzione più subdola e strisciante, quella di riuscire ad adibire tutti a tutto sull’onda anomala di una inaccettabile deregulation”.