Dai dati pubblicati lo scorso 31 marzo da Banca d’Italia, emerge un quadro sempre più sconsolante per il credito in Sicilia.

Gino Sammarco, responsabile economia e finanza della Uil Sicilia, commenta così i dati elaborati dal Servizio Studi della Banca d’Italia:

“La funzione sociale delle banche ai tempi del Coronavirus è confermata in tutta la sua rilevanza: le banche sono fondamentali per supportare cittadini, lavoratori ed aziende al fine di favorire al più presto la ripresa della nostra economia. Il sistema bancario svolge un ruolo prioritario al servizio del Paese, delle famiglie e del territorio.” Ed ancora Sammarco: “Tutto ciò dovrebbe far riflettere i banchieri, la politica e le istituzioni, perché l’assenza delle banche ha portato ad una desertificazione del credito in Sicilia rischiando di indurre la clientela a rivolgersi a finanziarie di dubbia serietà o addirittura agli usurai”.

In Italia, infatti, i lavoratori bancari passano da 282.129 del 2019 a 275.224 del 2020 con una flessione di 6.905 unità.

Continua Sammarco: “Nell’arco di un anno, confrontando il 2020 con il 2019, in Sicilia lavorano 502 bancari in meno e 54 agenzie sono sparite dai territori. Dati ancora peggiori rispetto a quelli del 2019 rispetto al 2018. Nei dati estrapolati dal bollettino della Banca d’Italia è tangibile l’emorragia di posti di lavoro: al 31/12/2020 i bancari in Sicilia sono 9.534 mentre nello stesso periodo dell’anno precedente erano 10.036. In particolare, i numeri sono in flessione in tutte le province siciliane: meno 67 bancari a Palermo, meno 203 a Catania, meno 47 a Messina, meno 55 a Trapani, meno 57 ad Agrigento, meno 23 a Caltanissetta, meno 13 a Enna, meno 8 a Ragusa, meno 29 a Siracusa. Le agenzie invece sono passate da 1.228 del 2019 a 1.174 del 2020.”

Conclude Gino Sammarco: “Questo trend negativo è al momento irreversibile e conferma che l’investimento nel digitale ha dato benefici soltanto ai bilanci delle banche, ma non ai territori, soprattutto quelli meno sviluppati. Sono stati tagliati drasticamente posti di lavoro e sportelli con conseguenze rilevanti per le famiglie e le piccole e medie imprese, lasciando in Sicilia un centinaio di comuni privi di agenzie bancarie.”

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