Fulvio Furlan segretario generale Uilca

“L’audizione di oggi presso la Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Sistema Bancario e Finanziario, per la quale ringrazio la presidente, l’On. Carla Ruocco, rappresenta la particolare rilevanza che il tema delle pressioni commerciali rivestono all’interno del settore del credito. L’accordo siglato con Abi nel 2017, sulle Politiche Commerciali e l’Organizzazione del Lavoro, costituisce il segnale tangibile che il settore, attraverso le relazioni sindacali, intende trovare soluzioni positive e percorribili per non ripetere casi di vendita di prodotti finanziari pericolosi per la clientela e il ricorso a prassi improprie, come purtroppo già avvenuto in passato”, così Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, oggi al termine dell’audizione.
“L’accordo del 2017 è un accordo responsabile, che attribuisce a tutti la responsabilità di farlo funzionare. Ecco perché oggi è particolarmente importante essere qui. È giunto il momento di fare un passo in avanti: le pressioni commerciali non sono un problema che riguarda solo lavoratrici e lavoratori e aziende, ma anche le istituzioni politiche, nazionali e locali, e la società civile. Bisogna recuperare un ruolo sociale delle aziende. In quest’ottica, è il momento di inserire il tema nell’ambito di un dibattito più ampio, che coinvolga più soggetti; consenta nuove prospettive e, per quanto ci riguarda, rafforzi il valore della rivendicazione delle lavoratrici e dei lavoratori all’interno delle aziende e del settore, partendo dalla necessità di allargare la discussione al benessere lavorativo e a profili di salute e sicurezza, posto il progressivo aumento di segnalazioni di disagio psicologico e di situazioni di stress tra il personale bancario, che si traducono anche in costi per la collettività nel momento in cui vanno a gravare direttamente o indirettamente sul sistema sanitario nazionale. Riteniamo necessario che il dibattito sui temi in questione coinvolga anche il mondo politico, istituzionale e accademico e che le politiche commerciali debbano essere ripensate profondamente, soprattutto oggi in cui la sostenibilità finanziaria diventa il vero driver di crescita per ridisegnare un Paese e anche un’Europa nuovi e con meno diseguaglianze. Anche le dinamiche aggregative degli istituti bancari potrebbero rientrare in una visione di indirizzo a favore del Paese, anche nell’ottica di utilizzare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza nel modo più trasparente e coerente con le motivazioni riformiste per cui sono state pensate. In questo senso bisogna lavorare per realizzare un sistema bancario, ed economico finanziario, che sia al servizio dello sviluppo del Paese, in grado di essere presidio di legalità sui territori e sostegno per famiglie e imprese. Oggi parlare di pressioni commerciali a nostro avviso significa quindi anche parlare di tutto ciò e l’interessamento alla materia della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario può rappresentare un momento di svolta e di grande rilevanza per favorire il raggiungimento di soluzioni, politiche, indirizzi per favorire un dibattito costruttivo e di prospettiva per tutto il settore economico finanziario e per lo sviluppo del Paese”, conclude Furlan.

 

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