Il bail-in mina la fiducia e crea più instabilità di quanto ne voglia risolvere.
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Lo afferma il vicedirettore generale dell’ Istituto di Vigilanza, Fabio Panetta, intervenuto al congresso dell’ Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti dell’ Emilia Romagna
In Europa i Paesi evitano di applicare queste norme che non funzionano. Negli Stati Uniti, le Banche in crisi vengono, di solito, accompagnate fuori dal sistema in modo ordinato e senza incidere sui soldi dei risparmiatori.
Occorrono interventi dei fondi di garanzia dei depositi per assicurare un’uscita ordinata dal mercato delle banche.
A questa affermazione fa eco quella di Antonio Patuelli, presidente dell’ABI sempre nello stesso congresso:
A noi interessano le soluzioni continua Patuelli; non chiediamo incentivi per le banche ma per le imprese serie e trasparenti, per le famiglie e per i giovani che devono acquistare la casa.
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Ed ancora: chiediamo provvedimenti che diano una nuova fiducia al Paese, perché questa non può essere un fatto scontato e senza di essa l’Italia non crescerà.
Queste affermazioni sono accolte con favore da Massimo Masi, Segretario Generale della Uilca:
Con estrema soddisfazione diamo il benvenuto alla Banca d’Italia nel club dei critici verso l’applicazione del bail-in, viste le affermazioni di oggi che sostengono che quest’ultimo «mina la fiducia e crea instabilità»
Ne sentivamo davvero la mancanza. Peccato che negli anni passati, quando criticavamo questa norma, fummo tacciati di essere i soliti sindacalisti conservatori e retrogradi
Infine Masi conclude
Oggi, per fortuna, non siamo più soli. Peccato che questo presa d’atto sia giunta in ritardo; avremmo evitato, credo, qualcuno dei disastri bancari di questi ultimi anni.