All’indomani del Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro siglato tra Cgil Cisl e Uil, Governo e associazioni datoriali, arriva dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, e dal direttore generale Giovanni Sabatini un nuovo appello al fine di evitare di andare in banca.

L’appello è la prima risposta ad una serie di comunicati ed iniziative intraprese dalla Uilca e dalle altre organizzazioni sindacali dei bancari negli ultimi giorni, al fine di garantire la tutela dei lavoratori del settore, per i quali non è prevista al momento nessuna chiusura completa trattandosi di servizio pubblico essenziale.

Gli sportelli bancari riapriranno lunedì con i presidi sanitari, ma il monito è quello di utilizzare il più possibile i servizi online e il bancomat. L’Abi invita chi desiderasse andare comunque, in particolare gli anziani che avessero meno confidenza con le tecnologie, a “telefonare in banca per consigliarsi su come risolvere il problema, ma senza uscire di casa”.

È previsto per le 12:00 di lunedì 16 marzo l’incontro tra i Segretari Generali di categoria ed Abi per trattare ulteriori iniziative da intraprendere partendo dal protocollo siglato con Confindustria, per garantire maggiore sicurezza a chi lavora negli sportelli bancari ed eventuali forme di sostegno economiche come permessi ad hoc e congedi.

Sospeso l’invio delle cartelle di pagamento e degli altri atti di riscossione per la durata dell’emergenza Coronavirus. Lo riferiscono fonti di Agenzia delle entrate-Riscossione. Per disposizione del presidente Ernesto Maria Ruffini il blocco è in atto già da alcuni giorni, in attesa del nuovo decreto legge con le misure di sostegno per l’emergenza epidemiologica da COVID-19. L’iniziativa, decisa da Ruffini, prevede la “sospensione dell’invio dei documenti sia attraverso l’ordinario canale postale, sia attraverso la posta elettronica certificata”.

Il Paese rimane in attesa che il Consiglio dei Ministri vari il cosiddetto “Decretone” contenente le misure economiche a sostegno dell’economia, con aiuti a famiglie ed imprese, anche per gli autonomi ed i fondi per tutti i settori dell’economia. Si parla di uno stanziamento tra i 15 ed i 18 miliardi di euro, la sospensione dei mutui e il “reddito di quarantena”.

 

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