Le segreterie nazionali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin hanno scritto alle associazioni datoriali di categoria, Abi, Federcasse, Agenzia delle Entrate, Riscossione Sicilia e Ania, per chiedere misure urgenti, drastiche ed omogenee per ridurre l’attività all’espletamento del “servizio pubblico essenziale”.

Oggi è stata scritta una lettera al Ministro degli Interni per segnalare come, l’attività bancaria aperta tout court, esponga clienti e dipendenti al contagio. Infatti, in parecchie piazze italiane, si sono registrate code di anziani in attesa di accesso agli sportelli bancari con le conseguenze che ciò può portare.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Le disposizioni del Governo devono essere applicate nel modo più rigoroso. Ma non basta – dicono i Segretari Nazionali: “Chiediamo di azzerare la mobilità del personale e ridurre al minimo necessario la presenza fisica nei luoghi di lavoro, per garantire il solo servizio pubblico essenziale, in modo da prevenire la diffusione del contagio”.

Secondo i sindacati non si tratta soltanto di circoscrivere a casi eccezionali gli spostamenti dal Comune di residenza per comprovate esigenze di lavoro. “È fondamentale riorganizzare il lavoro e i luoghi di lavoro in modo che il ricorso allo smart working sia il più largo possibile sino alla fine dell’emergenza sanitaria. Lavorare da casa deve essere la regola, non l’eccezione: solo così si tutela davvero la salute dei lavoratori e della clientela. L’assenza fisica dal luogo di lavoro, a qualunque titolo, non deve comportare alcuna penalizzazione sul piano retributivo, vogliamo quindi il riconoscimento di speciali permessi”.

Analizzando le misure adottate dagli Istituti di Credito per contrastare la diffusione del contagio del virus, si notano differenze. Le informazioni sono aggiornate al 9/3 u.s. e non rappresentano tutte le misure prese dalle banche.

Intesa San Paolo contingenta l’accesso alle aree self: possono entrare clienti in numero corrispondente alle apparecchiature libere al momento. Filiali chiuse di pomeriggio già dopo i precedenti DPCM ed accesso agli sportelli possibile in numero uguale ai colleghi presenti in filiale.

BancoBPM concede permessi retribuiti per i colleghi che hanno figli in età scolare. Questo anche con effetto retroattivo, dalla chiusura delle scuole. Per i dipendenti affetti da immunodepressione e per le dipendenti in stato di gravidanza, possibilità di concordare con le RR.UU. le assenze dal lavoro con permessi retribuiti.

Unicredit concede maggiore elasticità per l’accesso al flexible work. Concessione di permessi retribuiti per chi ha figli che non vanno a scuola, previa autorizzazione e coordinamento con responsabile e gestori RR.UU. locali.

Altre aziende hanno reso giornaliera la pulizia dei locali con indicazioni a disinfettare piani di lavoro e maniglie (Banca Sella, BNL).

In generale, molti Istituti di Credito stanno vagliando la possibilità di chiusura di molte sedi operative e di limitare l’orario al pubblico solo al mattino. Questo consentirebbe di fare turnazione agli sportelli per avere meno presenze contemporanee di dipendenti e clienti.

Abi informa che il 93% degli Istituti di Credito ha aderito all’accordo con molte associazioni di impresa per la sospensione o l’allungamento dei mutui.

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here