Il 10 settembre 2020 si è riunito il Consiglio Nazionale della Uilca in modalità “a distanza” per motivi di sicurezza legati all’epidemia di Covid-19.

Il consiglio ha ratificato all’unanimità l’operazione, già approvata dall’Esecutivo Nazionale del 14 luglio u.s, che ha visto Maurizio Arena, entrato in Uilca insieme ad un nutrito gruppo di dirigenti sindacali provenienti da altra sigla, nominato Segretario Generale Aggiunto, affiancando così, Fulvio Furlan già designato come futuro leader dell’organizzazione.

Fulvio Furlan – Segretario Generale Aggiunto Uilca

Nella relazione iniziale, Fulvio Furlan ha parlato degli scenari del mondo dell’economia, con riferimento particolare al settore del credito, all’epoca dell’emergenza sanitaria non ancora conclusa con ricadute su un’economia già fragile in un contesto socio economico difficile. In questa situazione, è stata espressa ferma condanna per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, azione figlia di “una cultura individualistica, prevaricatoria e violenta, vicina a ideologie nazionalistiche e autoritarie, che avvelena parti del Paese e della società.”

Il Consiglio Nazionale ha espresso una valutazione positiva circa le posizioni espresse dalla Uil a livello confederale. Queste posizioni sono state riportate nell’incontro con Confindustria di martedì 08 settembre in cui è stata manifestata la necessità di sottoscrivere i CCNL scaduti, il sostegno alla mobilitazione del 18 settembre per richiedere al governo l’apertura di un confronto sulle modalità di utilizzo delle risorse messe a disposizione dal Recovery Fund.

Il Consiglio Nazionale ha espresso il valore della centralità dei Contratti Nazionali ed ha auspicato l’apertura della fase di definizione della Piattaforma del mondo assicurativo per procedere alla definizione del Contratto Nazionale in tempi brevi, sottolineando l’importanza del rinnovo del CCNL del Credito prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria.

A questo proposito è stata auspicata la piena applicazione delle soluzioni previste dal nuovo accordo, caratterizzanti l’approccio ai temi diventati caldi in questo periodo come lo smart working su cui è divenuto indispensabile un forte presidio nazionale rispetto a quello che sarà il futuro utilizzo. Ed ancora il diritto alla disconnessione e l’istituzione della cabina di regia come previsto nel Contratto siglato il 19/12/19.

Il Consiglio Nazionale Uilca ha poi espresso preoccupazione per le difficoltà riscontrate nell’applicazione dei Protocolli per la gestione dell’emergenza sanitaria, con particolare riferimento alla salute ed alla sicurezza per le fasce più deboli ed agli orari di lavoro in previsione della riapertura delle scuole. E’ auspicabile la ripresa di un proficuo confronto con Abi per mettere in atto le misure concordate nel CCNL. E’ stata chiesta la ripresa delle riunione in presenza fisica secondo le disposizioni di sicurezza ed a tutti i livelli per far fede ai dettami della democrazia sindacale.

Oltre a condividere la costituzione della task force nazionale con cui la Uilca si occuperà delle ricadute della fusione tra Intesa San Paolo e Ubi e della cessione degli sportelli alla Banca popolare dell’Emilia Romagna per governare al meglio le tensioni occupazionali che ne deriveranno, oltre che le questioni normative ed economiche per dare il massimo supporto ai dipendenti delle aziende coinvolte.

Massimo Masi – Segretario Generale Uilca

Il Consiglio Nazionale ha manifestato condivisione per le valutazioni che ha espresso Massimo Masi, Segretario Generale Uilca, che ha sottolineato l’importante incidenza che questa operazione avrà nel settore bancario in Italia ma anche all’estero e, per la spinta che la stessa operazione darà ad altre analoghe con l’auspicio che un ipotetico terzo polo bancario potrà far nascere un soggetto regolatore per creare un corretto scenario concorrenziale. Ancora Massimo Masi ha evidenziato le criticità che si riscontrano tuttora in molte banche citando la situazione di MPS in cui occorrerà trovare soluzioni che riconoscano i il ruolo ed i sacrifici sostenuti dalle lavoratrici e dai lavoratori, ed ancora la crisi della Popolare di Bari.

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