Consob ha presentato il report 2018 su “Conoscenze finanziarie, attitudini e investimenti delle famiglie italiane” dal quale emerge una preoccupante ignoranza di conoscenze basilari sugli investimenti.

Primo fra tutti il prospetto informativo.

Ed il 30% degli intervistati non sa spiegare cos’è un’azione o un fondo comune.

Il 40% degli intervistati ritiene di sapere come meglio gestire le proprie finanze ed al momento dell’acquisto di prodotti finanziari è di prassi affidarsi al consulente senza alcun approfondimento informativo al di fuori di ciò che dicono i gestori.

La predisposizione al risparmio è confermata nonostante, a causa delle maggiori difficoltà, si è registrata una contrazione del 3,1%, superiore alla media dell’Eurozona che è dello 0,5%. In ogni caso, la ricchezza netta rapportata al reddito familiare è sempre superiore alla media dell’area Euro.

Gli acquisti di polizze assicurative e previdenziali aumentano e si riducono quelli di obbligazioni. C’è sempre la voglia di investire nel settore immobiliare.

Poca propensione al rischio seppur minimo.

Sembrerebbe funzionare se non fosse che oltre 200.000 famiglie sono state coinvolte finanziariamente, nelle crisi di alcuni istituti bancari.

Questo, però, non ha insegnato granché agli italiani.

Il 28% sovrastima la propria cultura finanziaria: solo il 4% risponde correttamente circa la definizione dei principali prodotti di investimento.

La fonte primaria di informazioni e di cultura finanziarie è la famiglia nella quale prevale l’abitudine a far decidere gli uomini (75% campione intervistato).

Le altre fonti di informazioni preferite sono amici e conoscenti.

Tra questi si cercano i consulenti finanziari di fiducia che propinano consigli a titolo gratuito.

Tra coloro ai quali Consob ha sottoposto le domande, il 54% non è in grado di calcolare una percentuale.

Il 40% di italiani che hanno risposto a Consob ha appena sentito parlare di investimenti socialmente responsabili e sostenibili. Solo il 5% si ritiene informato adeguamento. In assoluto non si percepisce la differenza tra questi investimenti e quelli classici.

(fonte Repubblica.it)