Il CDA dell’Istituto Regionale per il Credito Agevolato (IRCA) ha approvato lo Statuto dell’Ente.

Prodotto questo importante documento societario, può partire il progetto del Governo regionale che ha lo scopo di rilanciare le attività produttive nella nostra isola.

Il presidente dell’IRCA, Clemente Carta, ha ricordato che “è stato un lavoro importante portato a termine grazie al nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da Nunzio Moschetti, Fausta Catalano, Piero Giglione, con la fattiva collaborazione del Direttore Generale Lorenza Giardina. Abbiamo raggiunto questo traguardo grazie alla collaborazione del Collegio Sindacale composto da Elena Pizzo, Maria Teresa Manina e Giuseppe Cognata con i quali siamo riusciti a portare a termine il passo più importante di un’operazione di fusione finanziaria tutt’altro che semplice.” L’Istituto si prefigge, adesso, di dare un consistente aiuto “all’asfittica” – come l’ha definita Carta – economia siciliana.

Come sottolineato da Carta, il nostro territorio soffre, rispetto alle regioni del Nord, non solo per il gap delle infrastrutture, ma anche per una modalità di approvvigionamento di capitali penalizzante per le piccole imprese.

Dagli anni cinquanta dello scorso secolo, l’IRCAC e la CRIAS hanno svolto un lavoro gravoso per sopperire a questo problema grazie ad importanti aiuti finanziari all’economia siciliana. Questo si evince, ha sottolineato Carta dai numeri contenuti nei conti dei due enti regionali.

Con la fusione di questi due Enti, la Regione ha inteso rilanciare la scommessa per dare impulso e sostegno ai soggetti più attivi del tessuto produttivo siciliano.

Da questo momento si comincerà ad erogare servizi e aiuti alle imprese, incentivando prodotti e servizi finanziari già disponibili.

La dotazione iniziale dell’Ente, attribuita dalla finanziaria, sarà di 70 milioni di Euro.

Un elemento dirimente, per capire se questo “matrimonio” sarà di successo, sarà quello della gestione dei fondi comunitari che potranno far cambiare passo alla nostra economia per farla allineare con la ripresa economica generale dell’Italia.

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