In Sicilia una banca ha inflitto una sanzione disciplinare ad un dipendente sospendendolo dal servizio e dal trattamento economico per tre giorni. 

Appare singolare che l’assenza dal lavoro sia iniziata di venerdì ed ha, quindi, interessato anche i giorni di sabato e domenica.

Federico Sinopoli, Referente della UILCA Sicilia con particolare riferimento all’assistenza ed alla rappresentanza dei lavoratori per le contestazioni disciplinari e le violazioni contrattuali, contattato sulla questione, dichiara: “L’esercizio del potere disciplinare da parte delle banche è, purtroppo, spesso teatro di comportamenti fuori da ogni logica di diritto e di buon senso”.

Ed ancora “Il dipendente, che subisce sovente tutto l’iter disciplinare isolato e nel timore di conseguenze assai gravi sul rapporto di lavoro, tende a non confidare ai colleghi e soprattutto al Sindacato le prevaricazioni subite e questo è un caso palese: qui l’azienda non solo ha comminato unilateralmente una sanzione, non solo trattiene tre giorni di lavoro al dipendente ma lo considera sospeso dall’attività in giorni tipicamente festivi, come il sabato e la domenica.”

Il dirigente della UILCA Sicilia conclude: Dobbiamo, da un lato, invitare sempre i colleghi, fin dai primi passi dell’iter disciplinare, a farsi seguire dalla sigla sindacale cui conferiscono mandato affinché sia loro garantito il rispetto delle previsioni di legge (art. 7 della Legge 20/5/70 n. 300, il cosiddetto Statuto dei Lavoratori); dall’altro ricordare alle Aziende che esse non operano al di fuori o al di là delle tutele giuridiche che il nostro ordinamento (amministrativo, civile, penale) garantisce a tutti i cittadini. Il caso in questione assume, a mio parere, i contorni della malversazione, dell’inganno, della prevaricazione, procurando alla banca un vantaggio illecito attraverso l’applicazione di un meccanismo tipicamente coercitivo.