Gli ultimi provvedimenti contenuti nel Protocollo Condiviso del 16 marzo, aggiornato il 24 marzo, tra ABI e Segreterie Nazionali del credito hanno, come ratio, l’esigenza di tenere aperte le banche poiché fornitrici di servizi di pubblica utilità.

La richiesta dei Segretari Generali Nazionali fatta ad Abi ed al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte era di chiusura degli sportelli bancari per 15 giorni. La richiesta non è stata accolta Abi non ha accettato ed ha convenuto con le OO.SS, di aumentare le misure obbligatorie che le Aziende dovranno attuare per salvaguardare la salute dei dipendenti e quella della Clientela.

In Sicilia, i Segretari Generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno inviato una richiesta analoga al Governatore Musumeci che, al momento, non ha avuto riscontro.

Giuseppe Gargano Segretario Generale Uilca Sicilia

Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia in un Comunicato Stampa del 25 marzo 2020, dichiara: “Nei giorni scorsi abbiamo ulteriormente constatato, nel nostro settore, l’incoerenza delle Istituzioni e delle associazioni che rappresentano le banche.”

Continua Gargano: “più volte la UILCA Sicilia ha rappresentato le criticità determinate dalla desertificazione degli sportelli bancari nella nostra Regione, amplificando peraltro a livello regionale gli interventi della UILCA Nazionale su tale argomento, ma mai il Governo Regionale e le associazioni datoriali hanno risposto efficacemente al nostro grido d’allarme, come se ritenessero le banche “non essenziali”.

Ed ancora: “l’incoerenza del Governo Nazionale e di quello Regionale sono dimostrate dall’assenza di reazione delle Istituzioni rispetto l’allarme lanciato dalla UILCA Sicilia riguardo all’assenza di sportelli bancari in più di cento comuni nella nostra regione si è perduto nel vuoto cosmico provocato dall’assenza di reazioni e decisioni degne di nota sia da parte del Governo regionale che dei banchieri.

In piena emergenza Covid-19, un’ordinanza del Ministro della Salute controfirmata dal Ministro dell’Interno, poi replicata nel DPCM nella stessa data del 22 marzo, dispone il divieto di spostarsi da un Comune all’altro.

Conclude Gargano: “L’emergenza coronavirus passerà, ed allora inchioderemo i nostri interlocutori alle loro responsabilità, e pretenderemo comportamenti univoci e coerenti. Le banche offrono servizi essenziali, oggi più che mai è chiaro a tutti, e perciò nessun Comune deve esserne escluso e tutti i cittadini devono poterne fruire là dove risiedono. Questa emergenza sta dimostrando inequivocabilmente che la desertificazione degli sportelli bancari è una stortura del sistema, ed è indispensabile che tutti i protagonisti coinvolti, banche ed Istituzioni, si impegnino per garantire la presenza delle banche in tutti i Comuni a maggior ragione nel durissimo periodo che seguirà l’attuale emergenza in cui le banche saranno ancora una volta essenziali per sostenere la ripresa dell’economia dopo il disastro subìto dalle famiglie, dalle imprese, dalle partite IVA.

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