L’Esa (Agenzia Spaziale Europea) ha annunciato la seconda missione spaziale di Samantha Cristoforetti, dopo che a cavallo tra il 2014 ed il 2015 passò quasi 200 giorni nella ISS (Stazione Spaziale Internazionale) per conto dell’ASI (Agenzia spaziale Italiana).

La missione partirà nella primavera del 2022. AstroSamantha, come soprannominata la nostra astronauta, raggiungerà la ISS con una navicella russa Soyuz che in questi anni è stata utilizzata anche dalla Nasa per potere effettuare questi collegamenti oppure con uno dei nuovi vettori privati tra Crew Dragon di SpaceX, progetto di Elon Musk o Starliner di Boeing che però deve terminare i collaudi orbitali con equipaggio.

La stazione spaziale internazionale ISS con sullo sfondo la terra non molto piatta.

La Cristoforetti, dopo la prima esperienza sulla ISS, ha partecipato o dato il proprio contributo a vari progetti tra i quali quello di Spaceship EAC, un team di studenti e giovani ricercatori che lavorano alle tecnologie per l’esplorazione lunare, iHAB, un progetto di sviluppo di un modulo abitativo fornito da ESA che vede in prima linea l’industria italiana e che servirà come base d’appoggio per gli astronauti sul Lunar Gateway, un avamposto orbitante attorno alla luna (orbita cislunare).

Molti gli esperimenti che saranno seguiti dall’ex pilota militare ed ingegnere, Cristoforetti. Tra questi segnaliamo:

il rilevatore di particelle LIDAL che serve ad osservare microparticelle come ioni, NUTRISS, un esperimento volto a determinare la giusta composizione corporea in microgravità ed ancora Acoustic Diagnostic, esperimento per la determinazione di un protocollo per la ricerca di danni all’apparato uditivo in orbita.

Seguirà, altresì, la sperimentazione di una stampante 3D in metallo (non solo plastica) per la produzione autonoma di eventuali parti di ricambio necessarie in orbita anche al fine di ridurre i costi di approvvigionamento in questi casi oltre che un esperimento per la misura dell’intensità elettrica del plasma nell’atmosfera, al fine di misurare le ricadute sui sistemi di telecomunicazioni nello spazio.

Farà anche esperimenti sulla spirulina, un organismo utile per formare dei sistemi di supporto alla vita a ciclo chiuso. Tutte tecnologie che possono spianare la via a missioni di lunga durata e che sicuramente ritroveremo anche sul Gateway lunare.

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