A porsi questa domanda è il segretario Generale della Uilca Sicilia Giuseppe Gargano che in una lettera aperta del 21 settembre 2018 afferma che “Ormai da tempo sentiamo parlare e leggiamo di “mal di budget” o di “mal di banca”, soprattutto a

seguito delle dichiarazioni del Dipartimento di Medicina del Lavoro di Pisa, secondo il quale ogni cento lavoratori stressati venti sarebbero bancari, e della Sapienza di Roma, secondo la quale l’82% dei lavoratori bancari soffrirebbe d’ansia.

[…]La formazione del middle management appare carente, perché propinata solo per finalità commerciali ma non nell’ottica del rispetto dei lavoratori e delle norme di legge e di CCNL. Anche il rispetto degli orari di lavoro sembra “dimenticato” in un contesto governato dalla centralità degli obiettivi.

Quest’ultimo argomento potrà essere trattato in sede di rinnovo del CCNL, per ricondurre il lavoro nell’ambito degli orari contrattualmente previsti.”

La Uilca Sicilia non è nuova nell’affrontare tematiche relative alla Salute dei lavoratori bancari, categoria quest’ultima che negli ultimi anni ha dovuto affrontare una vera e propria rivoluzione tra riduzione degli organici, fusioni tra banche e crisi aziendali. D’altronde il rischio stress lavoro correlato è stato normato anche dal d.lgs. 81/2008 e s.m.i., e obbliga i datori di lavoro a valutare e gestire questo rischio al pari di tutti gli altri rischi, in recepimento dei contenuti dell’Accordo europeo del 2014 (fonte Inail).

Nel maggio 2011 anche il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale si è espresso sull’argomento sviluppando una Metodologia di valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato e pubblicato una specifica piattaforma online utilizzabile dalle aziende per individuare e contrastare quelle che possono essere definite come nuove forme di patologie da lavoro, non di facile individuazione ma sempre più presenti e preoccupanti dal punto di vista socio-sanitario.