In occasione della ricorrenza della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, tenutasi ieri 25 novembre, è stato sottoscritto un importante protocollo tra Organizzazioni sindacali di settore e Abi, per favorire il rimborso dei crediti da parte delle donne vittime di violenza di genere.

La richiesta era stata inoltrata dalle OO.SS ad Abi nello scorso mese di ottobre, al fine di dare un aiuto tangibile alle tante donne che coraggiosamente intraprendono un nuovo percorso di vita, per sé e per i propri figli, allontanandosi finalmente dagli abusi ed entrando nei percorsi di protezione. La dipendenza economica dal partner è una delle tante cause di mancato allontanamento, anche dalle situazioni più violente. Fornire una risposta in tal senso dimostra la grande sensibilità del mondo sindacale su un tema che rappresenta sempre più una piaga sociale nel nostro Paese.

Il protocollo consiste nella sospensione dei mutui e dei finanziamenti per le donne vittime di violenza inserite nei percorsi certificati. La rinascita di donne vittime di violenza passa anche dalla maggiore stabilità economica. Queste devono essere supportate nei loro percorsi di libertà e di ritrovata autonomia, e da oggi potranno sospendere la rata capitale dei propri finanziamenti e mutui per il periodo di durata del proprio “percorso di protezione” fino ad un massimo di 18 mesi.

Il protocollo, che ha validità̀ di due anni, prevede che l’ABI promuova una diffusa informazione dell’iniziativa presso le proprie associate al fine di favorirne l’adesione.

Il mondo del credito non è nuovo a protocolli a favore della tutela delle donne, il 12 febbraio di quest’anno è stata siglata la  “Dichiarazione congiunta in materia di molestie e violenze di genere sui luoghi di lavoro”. Il protocollo si basa sul “presupposto di inaccettabilità̀” di ogni atto e comportamento che si configuri come molestia e violenza di genere. Prevede una serie di misure organizzative per la segnalazione, prevenzione, assistenza e contrasto del fenomeno, oltre all’elevazione a 4 mesi dell’utilizzo del congedo orario o giornaliero da parte di donne vittime di violenza.