L’analisi dei conti economici al 30 settembre delle prime dieci banche italiane mette in evidenza l’aumento dell’utile rispetto allo stesso periodo del 2018.

Secondo questa analisi condotta dal Centro Studi della Uilca “Orietta Guerra”, l’incremento è stato del 38.7%.

Ma questi risultati sono stati ottenuti, quasi sempre, con operazioni straordinarie come cessione di asset non strategici o di partecipazioni azionarie.

C’è da notare che le aziende di credito continuano a cedere NPL (rediti deteriorati) che sono scesi di 9,06 miliardi di euro rispetto a dicembre 2018. E nonostante il livello medio degli NPL sia sceso, ci sono ancora alcuni istituti di credito che hanno una quantità di rapporti deteriorati superiore alla media di sistema che dovranno, quindi, ridurre per non trovarsi in difficoltà con la prossima fase recessiva che è in arrivo.

Così Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi della Uilca:

“Crediamo che la gestione del derisking bancario debba necessariamente evolversi perché non è deconsolidando il credito deteriorato trasferendo dai bilanci bancari alle finanziarie o fondi d’investimento che si migliora l’economia italiana.” 

Ci sono 27 Mld di crediti UTP (Unlikely to Pay – ovvero crediti poco esigibili)  nei bilanci delle banche la cui gestione potrà o meno riportare in bonis le aziende in difficoltà a cui fanno capo questi crediti e con esse le migliaia di persone che ci lavorano.

E’ una grossa sfida che se accettata, cozza non poco con gli obiettivi di utili a breve delle banche.

Il settore del credito- dichiara il Segretario Generale Massimo Masi- pur riuscendo a macinare utili deve affrontare la continua perdita di ricavi a causa della diminuzione del margine d’interesse e anche delle commissioni per la concorrenza che inizia a farsi sentire dalle fintech e dalle Poste italiane. Per questo dobbiamo vigilare il fenomeno perché è difficile che un settore investa su sé stesso se la propria redditività è in continuo calo”. Aggiunge Masi, a proposito della trattativa per il rinnovo del CCNL:

“Il buon andamento degli utili delle banche in questi nove mesi è in linea con la richiesta economica di 200 euro e il ripristino del calcolo del TFR, richieste dalla Organizzazioni Sindacali nella piattaforma di rinnovo del CCNL, dimostra la congruità e la compatibilità delle richieste.”

“Il sistema bancario- conclude Telatin- è centrale per l’economia italiana che non ha molte aziende di grandi dimensioni che possano da sole finanziarsi nei mercati internazionali. Quando assistiamo ad una contrazione dei ricavi per quasi tutte le banche indipendentemente dalla dimensione che hanno una riflessione anche politica è dovuta. Il sistema bancario non è più la gallina dalle uova d’oro da spremere per ogni esigenza di politica fiscale o industriale che si renda necessaria. La tutela del risparmio passa attraverso la tutela del sistema bancario, esercizio complesso e sfidante”.