Il 25 novembre è la data indicata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare la violenza contro le donne. Ogni anno in questa giornata numerose iniziative vengono organizzate in tutta Italia al fine di sensibilizzare su un tema ancora purtroppo alla ribalta della cronaca nera.

Ma il 2020 anno del Covid, porta con sé non solo l’impossibilità di ritrovarsi in ogni forma di manifestazione ma è l’anno in cui si registra, anche a causa del lockdown e delle numerose restrizioni, una impennata dei casi di violenza domestica: “questo infatti ha amplificato le problematiche inerenti alla coabitazione e ha imposto convivenze lunghe e ininterrotte che, in molti casi, sono sfociate in episodi di abusi. Le segnalazioni di aiuto tra marzo e giugno sono aumentate del 119% e, fra mille difficoltà, i centri antiviolenza dei vari territori hanno assistito e salvato parecchie donne.” A dichiararlo in una nota congiunta la segretaria provinciale della CGIL di Ragusa, Graziella Perticone, la segretaria territoriale della CISL Ragusa-Siracusa, Cettina Raniolo e la segretaria generale Concetta Di Gregorio della UILA- UIL Ragusa-Siracusa-Gela.

 

Il Sindacato da sempre in prima linea contro ogni forma di violenza e discriminazione di genere pone l’attenzione quest’anno più che mai su queste tematiche.

“Le violenze non solo fisiche ma anche verbali e psicologiche, gli atteggiamenti di sopraffazione da parte di mariti, compagni di vita e di datori di lavoro non escludono nessun ceto sociale e si manifestano in ogni luogo.  L’aumento di segnalazioni continua a preoccupare gli esperti del settore angosciati anche per le conseguenze sui minori che assistono o che subiscono anche loro.  Il lungo lavoro iniziato anni fa ha già fatto emergere buoni risultati: il fenomeno di sensibilizzazione, di educazione al rispetto e alla parità di genere ha ancora necessità di essere diffuso. Ciascuno di noi ha l’obbligo di distaccarsi dagli stereotipi di genere, di denunciare qualsiasi abuso e di offrire sostegno a chi non ha la possibilità, la forza o il coraggio di allontanarsi dall’aguzzino.   Le segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL manifestano la propria vicinanza, conclude la nota, a tutte le donne vittime di violenza e di abusi e ribadiscono la disponibilità a sostenere tutte coloro che stanno vivendo esperienze e periodi difficili. Le strutture territoriali possono essere un tramite per comunicare con gli organismi competenti che potranno poi offrire ospitalità e aiuti di ogni genere.”

“La violenza contro le donne è in larga parte un problema di cultura, nel senso che da una parte riflette e dall’altra rafforza le profonde disuguaglianze e i diversi ruoli che la società affida all’uomo e alla donna in virtù del loro sesso alla nascita. Comprendere questa stretta relazione rende il problema della violenza contro le donne un problema di tutti.” Ha dichiarato Vilma Costa coordinatrice per le Pari opportunità per la Uil Sicilia.

Vilma Costa
In foto Vilma Costa

“Oggi le istituzioni centrali e locali sono pienamente e attivamente investite nelle strategie e politiche di contrasto e gestione della violenza contro le donne, così come i media sono più attenti a fare della comunicazione uno strumento di informazione critica sul fenomeno. Positive sinergie vedono sempre più coinvolti una pluralità di soggetti, istituzionali e del privato sociale, come testimoniato dai piani di azione contro la violenza. E sempre più aziende e confederazioni si uniscono al percorso di eliminazione di discriminazioni basate su forme di molestie e violenze sui luoghi di lavoro. Due le azioni più importanti per l’eliminazione di questa violenza: INFORMAZIONE per una sensibilizzazione sul fenomeno e una FORMAZIONE CONTINUA in tutti i settori che possano essere di interesse per eliminazione del fenomeno per un cambiamento culturale.” conclude la Costa.

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