Il Centro Studi “Orietta Guerra” della Uilca ha pubblicato l’analisi dei conti economici del primo trimestre 2023 dei primi 9 istituti nazionali [1], paragonandoli con i dati dello stesso periodo del 2022. Si evince un incremento del margine d’intermediazione causato dall’aumento dei tassi della BCE.
Lo studio sottolinea che l’utile contabile complessivo dei nove Istituti in esame si attesta a 5,3 miliardi di euro (+3,4 miliardi di euro rispetto al primo trimestre 2022), segnando un +182,3% (fig.1).
Fulvio Furlan, Segretario Generale Uilca, commenta:
“Gli ottimi risultati ottenuti dalle banche in questo primo trimestre confermano quelli già conseguiti lo scorso anno. Per questo l’aumento dei salari chiesto nella Piattaforma di rinnovo del Contratto Nazionale prevede, oltre al recupero dell’inflazione, una redistribuzione di queste risorse alle lavoratrici e ai lavoratori del credito, per l’impegno e la professionalità con cui hanno favorito la crescita della produttività e garantiscono un servizio essenziale per il Paese e per la clientela, nonostante il calo del personale”,
I ricavi delle banche in esame sono aumentati (+ 17%) come anche il margine di interesse (+55,2%) mentre diminuiscono le commissioni (-2,7%). In aumento anche i costi operativi (+1,3%) mentre registrano una contrazione le rettifiche sui crediti poiché non risentono delle svalutazioni contabilizzate degli asset dei Paesi in guerra (fig.2).
In questo scenario, con l’inflazione a valori record, l’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile costringe i bancari a gestire situazioni sempre più complicate per i clienti e le stesse banche e cercare soluzioni per evitare l’aumento degli NPL come la rinegoziazione dei mutui e la riallocazione dei portafogli titoli.
Ancora Furlan:
“Considerando la crescita costante degli utili e la necessità di stare con le persone, è necessario che le banche, coerentemente con i principi Esg (bilancio ESG ecologico, sociale, governance), svolgano in pieno anche il proprio ruolo sociale a supporto di famiglie e imprese e dello sviluppo del Paese. In questo ambito, è indispensabile rimanere sui territori e fermare la continua chiusura delle filiali”.
Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi “Orietta Guerra”, commenta:
“I buoni risultati del primo trimestre 2023 fanno ben sperare per il futuro delle banche e per lo stato di salute del settore. Il rialzo dei tassi d’interesse sembra non essere terminato e ci aspettiamo un ulteriore incremento di ricavi e utili nei prossimi trimestri, pur con la necessaria attenzione al deterioramento del credito assieme al credit crunch”.
Continua Telatin: “È necessario ricordare che il tessuto imprenditoriale italiano è costituito essenzialmente da medie e piccole imprese che si finanziano attraverso il canale bancario e che sarebbero tra le prime realtà a soffrire della riduzione del credito, rischiando di creare disagi a imprese, persone e territori”.
E nonostante la crescita delle esportazioni e la stabilità, il Centro Studi “Orietta Guerra” avverte sul rischio di effetti negativi legati al calo dei consumi a causa dell’inflazione e alla conseguente riduzione del potere d’acquisto dei salari.
La Uil da tempo segnala l’urgenza di un rapido rinnovo dei Contratti del lavoro, a iniziare da quello del credito, la redistribuzione di risorse a favore delle lavoratrici e dei lavoratori e la detassazione degli aumenti salariali.
[1]Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco Bpm, Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, Credito Emiliano, Banco Desio, Banca Popolare di Sondrio, Fineco Bank.