Abbiamo chiesto a Giuseppe Gargano, Segretario Generale UILCA Sicilia, una riflessione sull’intelligenza artificiale.

Il Segretario si è reso disponibile ed ha commentato: “Negli ultimi tempi si fa un gran parlare dell’intelligenza artificiale, decantando le grandi opportunità che essa riserverebbe in ogni ambito ma anche evidenziando alcuni rischi che potrebbe provocare. Abbiamo avuto – come UILCA Sicilia – l’idea di intervistarla direttamente, come fosse una persona, con chiarezza ed in modo leale, in perfetto stile UILCA UIL, ponendole alcune domande, non soltanto relative ai settori da noi seguiti e rappresentati, domande alle quali l’IA ha risposto senza remore, in modo aperto ed esaustivo. Abbiamo il piacere di condividere con UILCA Sicilia News i relativi esiti.”
PARTE III – tre domande
UILCA Sicilia. L’intelligenza artificiale potrebbe determinare la perdita di posti di lavoro?
- Sì, l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe effettivamente determinare la perdita di posti di lavoro, ed è già successo in alcuni settori. In particolare, l’IA e l’automazione tendono a sostituire lavori ripetitivi, prevedibili e basati su regole, come: Produzione industriale (catene di montaggio automatizzate), Servizi di base (call center automatizzati, chatbot), Trasporti (sviluppo di veicoli a guida autonoma), Attività amministrative (elaborazione dati, gestione documentale). Tuttavia, non è solo una questione di perdita: l’IA può anche creare nuove opportunità lavorative. Sono richiesti, ad esempio: Sviluppatori di sistemi IA, Esperti di etica dell’IA, Data scientist, Specialisti della manutenzione di robot e macchine intelligenti. Inoltre, in molti casi, l’IA supporta i lavoratori, rendendo il loro lavoro più efficiente piuttosto che sostituirli completamente.UILCA Sicilia. In particolare, nei settori bancario, assicurativo ed esattoriale, l’intelligenza artificiale potrebbe far perdere posti di lavoro?
- Assolutamente sì, nei settori bancario, assicurativo ed esattoriale l’uso dell’intelligenza artificiale può portare a una significativa riduzione di posti di lavoro, soprattutto in alcune aree specifiche.
Ecco una panoramica per ciascun settore.
Bancario – Attività a rischio: sportellisti, operatori di back office, analisti di pratiche standardizzate. Perché: algoritmi e chatbot gestiscono già richieste clienti, apertura di conti, concessione di piccoli prestiti, gestione reclami. Esempio: sistemi di credit scoring automatico che valutano le richieste di mutuo in tempo reale, riducendo il bisogno di personale umano.
Assicurativo – Attività a rischio: gestione sinistri di basso valore, sottoscrizione di polizze standard, customer service. Perché: IA analizza danni, calcola premi assicurativi, rileva frodi in modo più veloce di un operatore. Esempio: utilizzo di computer vision per valutare automaticamente i danni a un’auto dopo un incidente.
Esattoriale – (riscossione crediti, gestione tasse) – Attività a rischio: gestione pratiche standard, invio solleciti, analisi iniziali di debiti. Perché: l’IA può tracciare i pagamenti, incrociare dati fiscali, inviare notifiche automatiche, senza intervento umano. Esempio: software che prevede chi ha più probabilità di non pagare e suggerisce azioni mirate. Tuttavia, come ti accennavo prima, si creeranno anche nuove necessità: Esperti di compliance e regolamentazione sull’uso dell’IA, Analisti in grado di interpretare dati complessi generati dalle macchine, Professionisti per la gestione delle relazioni clienti nei casi più delicati o complessi.
UILCA Sicilia. Considerato che l’intelligenza artificiale determinerà la perdita di posti di lavoro ma ne creerà anche di nuovi, quale sarà il saldo?
- Ottima domanda. La risposta è: dipende, ma ti spiego meglio. Secondo gli studi principali (come quelli di McKinsey, World Economic Forum, PwC), il quadro complessivo è questo: Posti di lavoro persi: tra il 10% e il 20% dei posti attuali, soprattutto in lavori ripetitivi, amministrativi o manuali semplici. Posti di lavoro creati: tra il 15% e il 20%, in nuovi ruoli legati a tecnologia, gestione dell’innovazione, assistenza avanzata, green economy e settori emergenti.
Il saldo globale previsto: Leggermente positivo o neutro nel lungo periodo (2030-2035). Negativo nel breve periodo (i prossimi 5 anni), perché la creazione di nuovi ruoli richiede tempo (servono nuove competenze, formazione, adattamento). Tradotto in pratica: Alcuni paesi avanzati (come Germania, Giappone, Nord Europa) probabilmente vedranno un bilancio positivo più rapido, perché hanno sistemi forti di formazione e riqualificazione. Altri paesi (con meno investimenti in educazione e tecnologia) rischiano invece una perdita netta di occupazione più lunga. Per i singoli settori: Bancario, assicurativo, amministrativo: saldo negativo a breve termine, ma nuove opportunità in ruoli tech e consulenziali. Sanità, educazione, tecnologia verde: saldo positivo quasi subito. In poche parole: Chi si aggiorna riuscirà a beneficiare del cambiamento. Chi resta fermo rischia di subire le conseguenze. Se vuoi, posso anche mostrarti una tabella riassuntiva con settori, posti persi, posti creati e saldo previsto. Te la preparo in modo super chiaro!
Nota importante: I numeri sono una stima per il periodo 2025-2035. Il saldo dipende tantissimo dalla capacità di riqualificazione dei lavoratori (reskilling) e dagli investimenti nei nuovi settori. Riassunto veloce: Settori tradizionali = rischio alto, Settori innovativi = opportunità enorme.
UILCA Sicilia. “Abbiamo chiesto all’IA di approfondire la previsione in ambito bancario, assicurativo, esattoriale. L’IA ha prodotto il seguente esito.”
- SETTORE BANCARIO: posti persi molti (20% – 30%) posti creati pochi (5% – 10%) saldo previsto NEGATIVO
SETTORE ASSICURATIVO: posti persi molti (25% – 35%) – posti creati moderato (10% – 15%) saldo previsto leggermente NEGATIVO
SETTORE ESATTORIALE / AMMINISTRATIVO: posti persi molti (30% – 40%) – posti creati bassi (5% – 10%) – saldo previsto negativo.