(Fulvio Furlan. Foto Ufficio stampa Uilca)

Al convegno sull’inclusione, che si è tenuto a Brescia il 26 ottobre 2023, il CEO di Intesa San Paolo, Carlo Messina, ha dichiarato, fra l’altro, che il Gruppo che dirige, erogherà entro la fine del trimestre in corso, l’equivalente dell’importo oggetto della trattativa per il rinnovo del CCNL dei bancari e concederà altre poste richieste senza aspettare la fine della trattativa.

Carlo Messina CEO Intesa San Paolo

Questo potrebbe dare un impulso e velocizzare la trattativa per il rinnovo del CCNL.

L’argomento è molto divisivo, anche per effetto della presenza al tavolo delle trattative tra le Organizzazioni Sindacali ed ABI anche di Intesa San Paolo che, però, ha ritirato il mandato di rappresentanza ad ABI.

Fulvio Furlan, Segretario Generale della Uilca ha così commentato le parole di Messina:

“La decisione del Ceo del Gruppo Intesa Sanpaolo Carlo Messina di iniziare a erogare alle lavoratrici e ai lavoratori del gruppo, a partire già da questo trimestre, l’aumento economico richiesto dai Sindacati per il rinnovo del Ccnl del credito e a ripristinare il calcolo del Tfr per intero, conferma quanto aveva già espresso nei mesi passati di ritenere percorribili le richieste sindacali, che si dimostrano quindi adeguate e coerenti con lo scenario di crescita dell’inflazione e con la necessità di redistribuzione ai dipendenti del settore di produttività e redditività”.

Ancora Fulvio Furlan:

“Ora auspichiamo che l’iniziativa di Intesa Sanpaolo sia un viatico favorevole per accelerare la trattativa con Abi sul rinnovo del Ccnl così da giungere a un accordo positivo e in tempi brevi in merito alle richieste presentate unitariamente dalle Organizzazioni Sindacali, da quelle economiche a quelle altrettanto importanti sul piano normativo, per dare prospettive lungimiranti al settore e ai dipendenti sul piano occupazionale, professionale e personale”.

Conclude Furlan: “Altrettanto importante e apprezzabile è quanto dichiarato dal Ceo di Intesa Sanpaolo per cui le persone non subiranno disagi e non dovranno lasciare la banca a causa dell’innovazione tecnologica. Questa posizione è in linea con la necessaria tenuta occupazionale del settore, ribadita nella Piattaforma unitaria e con quanto come Uilca sosteniamo da tempo: maggiore digitalizzazione e maggiore tecnologia non significano necessariamente riduzione di personale. Al contrario, se gestite in termini lungimiranti, possono non solo comportare una più alta produttività, ma anche garantire buona e nuova occupazione”.

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