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SIT IN di UIL Sicilia e CGIL Sicilia all’Assessorato Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro

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Il 28 luglio 2023 si è svolto il sit-in davanti all’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, organizzato da Uil Sicilia ed Area Vasta insieme a Cgil Sicilia per chiedere misure urgenti a salvaguardia della sicurezza dei lavoratori.

 

YOLO Generation. “Si vive solo una volta”

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Prima sembrava un pensiero malsano per molti; adesso è diventata una necessità per Z generation e millennials.

Yolo generation, ovvero si vive una sola volta. Il benessere personale al primo posto delle proprie priorità.

Complici la pandemia con relativo lockdown, smart working, video riunioni e contatti solo da remoto, paura per il futuro, visto quanto successo nell’era covid-19, sempre più giovani valutano la possibilità di mettersi in proprio. Le attività più gettonate sono quelle legate a Digitale come influencer o content creator, e-commerce e sanità. C’è tra questi chi si accontenta anche di lavoretti minori pur di lavorare per se stessi e, soprattutto, senza dover rendere conto a nessuno di orari e produttività, sfruttando i propri skill professionali o soltanto una propria passione ed investendo i risparmi accumulati in tanti mesi di smart working emergenziale per investire in un sogno.

E’ un grosso cambio culturale forzato dalle condizioni con cui le nuove generazioni di lavoratori sono costrette a confrontarsi: minori gratificazioni, pochi avanzamenti di carriera, retribuzioni inadeguate ed assenza di flessibilità.

Secondo Microsoft, su 30.000 lavoratori in 31 Paesi intervistati, il 40% ha deciso di cambiare lavoro nel 2021 e dare una svolta alla propria vita; il 70% preferisce un lavoro flessibile e, tra le priorità nella scelta di un’occupazione, emerge il benessere personale sopra ogni altra cosa.

Un nuovo trend che nell’ultimo anno ha visto trasformarsi rapidamente il modo in cui si lavora.
In Italia, secondo i dati riportati dal Sole 24 Ore, la percentuale è del 33%, ma tra i giovani uno su due sta valutando di cambiare professione. Nel mondo bancario, molte dimissioni tra i nuovi assunti, a dimostrazione che la mancanza di prospettiva non alletta più di tanto se consideriamo che, per entrare in banca, occorrono delle lauree specifiche.

Secondo Randstad, società multinazionale di ricerca selezione e formazione risorse umane, il 56% degli intervistati, appartenente alla Gen Z (18-24 anni) o Millennials (25-35 anni), si dice pronto a lasciare il lavoro qualora questo gli impedisse di «godersi la vita», contro il 38% degli intervistati tra i 55-67 anni.

La YOLO Generation genera il fenomeno della Great Resignation, la fuga dal posto fisso.

Ma, mantenendosi fedeli alla nuova piramide di Maslow, in molti attuano il Quiet Quitting: fare il meno possibile e rimanere al lavoro il tempo indispensabile.

Questi fenomeni stanno inducendo molte aziende a concedere più flessibilità oraria ai propri dipendenti, oltre a concedere più ferie e permessi giusto per contrastare questa emorragia.

Giuseppe Gargano – Segretario Generale Uilca Sicilia

Abbiamo chiesto a Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia, se il fenomeno riguarda anche il mondo del credito: “Il settore bancario, purtroppo, è anch’esso interessato da tali fenomeni. Anche in Sicilia dove, com’è noto, lamentiamo la carenza di lavoro, con un tasso di disoccupazione giovanile del 40%, superiore alla media nazionale  che è del 26,8% ed a quella europea del 13% (dati fine 2021 Eurostat), assistiamo ad una fuga dei nostri giovani verso altre terre per trovare un lavoro dignitoso; nonostante tutto, tanti giovani preferiscono lasciare il ‘lavoro sicuro’ in banca mettendo al primo posto la libertà e la realizzazione personale. È un approccio che chi ha più di cinquant’anni fatica a comprendere, ma è ormai un fatto di cui dobbiamo prendere atto. Le Banche dovrebbero attrezzarsi, per rendere più interessante il lavoro dei giovani nel settore. Il rischio fortissimo è di non riuscire a formare nuovi bancari dotandoli di adeguate competenze, considerata l’uscita dal sistema produttivo, per esodo o pensionamento, di molti lavoratori esperti, con un conseguente e significativo impoverimento delle professionalità nel mondo del credito.”

UILCA – Utili banche +182% nel primo trimestre 2023

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Il Centro Studi Uilca Orietta Guerra ha analizzato i conti dei nove maggiori istituti di credito italiani.

Nel primo trimestre di quest’anno, il sistema bancario ha visto crescere utili e ricavi, rispetto allo stesso periodo del 2022 (fig.1), soprattutto per l’impennata dei tassi d’interesse dovuta alle decisioni prese dalla Banca Centrale Europea che hanno migliorato il margine d’interesse.

Secondo lo studio della Uilca, si registra una crescita complessiva del 182,3% dell’utile contabile, che si attesta a 5,3 miliardi di euro (3,4 miliardi in più rispetto al primo trimestre del 2022 (Fig.1)

Aumentati i ricavi delle banche in esame del 17%, con il margine d’interesse che sale del 55,2%.

Le commissioni diminuiscono del 2,7% mentre i costi operativi aumentano dell’1,3% rispetto al primo trimestre del 2022.

Anche le rettifiche sui crediti risultano in contrazione poiché non risentono delle svalutazioni contabilizzate degli asset dei paesi coinvolti dalla guerra della Russia contro l’Ucraina nel primo trimestre del 2022 (Fig.2).

Secondo Fulvio Furlan, Segretario Generale Uilca: “Gli ottimi risultati ottenuti dalle banche in questo primo trimestre confermano quelli già conseguiti lo scorso anno. Per questo l’aumento dei salari chiesto nella Piattaforma di rinnovo del Contratto Nazionale prevede, oltre al recupero dell’inflazione, una redistribuzione di queste risorse alle lavoratrici e ai lavoratori del credito, per l’impegno e la professionalità con cui hanno favorito la crescita della produttività e garantiscono un servizio essenziale per il Paese e per la clientela, nonostante il calo del personale”.

I lavoratori del credito sono chiamati a gestire scenari sempre più complicati e stressanti legati all’aumento del costo del denaro, quindi delle rate di mutui e prestiti per evitare l’aumento del “Non Performing Loans” (NPL) rinegoziando mutui, e riallocando i portafogli titoli dei clienti coinvolti.

Fulvio Furlan Segretario Generale Uilca

“Considerando la crescita costante degli utili e la necessità di stare con le persone, è necessario che le banche, coerentemente con i principi Esg, svolgano in pieno anche il proprio ruolo sociale a supporto di famiglie e imprese e dello sviluppo del Paese. In questo ambito, è indispensabile rimanere sui territori e fermare la continua chiusura delle filiali” aggiunge Furlan.

“I buoni risultati del primo trimestre 2023 fanno ben sperare per il futuro delle banche e per lo stato di salute del settore. Il rialzo dei tassi d’interesse sembra non essere terminato e ci aspettiamo un ulteriore incremento di ricavi e utili nei prossimi trimestri, pur con la necessaria attenzione al deterioramento del credito assieme alla stretta creditizia”, afferma Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi Uilca. “È necessario ricordare che il tessuto imprenditoriale italiano è costituito essenzialmente da medie e piccole imprese che si finanziano attraverso il canale bancario e che sarebbero tra le prime realtà a soffrire della riduzione del credito, rischiando di creare disagi a imprese, persone e territori”, continua Telatin.

Il quadro economico è in miglioramento poiché sono in crescita le esportazioni ed è stabile la tenuta della produzione industriale, soprattutto nei settori non energivori.

Per il Centro Studi Uilca Orietta Guerra esiste il rischio di effetti negativi dovuti al calo dei consumi a causa dell’inflazione e della conseguente riduzione del potere d’acquisto dei salari.

Di fronte a questa preoccupazione, che riguarda l’intero sistema economico, la Uil da tempo segnala l’urgenza di un rapido rinnovo dei Contratti del Lavoro, a iniziare da quello del credito, la redistribuzione di risorse a favore delle lavoratrici e dei lavoratori e la detassazione degli aumenti salariali.

Mattarella a Federcasse: Il Credito Cooperativo contrasta la desertificazione bancaria

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Durante l’assemblea di Federcasse “La buona comunità”, tenutasi il 21 luglio 2023, si è celebrato il 140° anniversario della costituzione della prima Cassa Rurale, quella di Loreggia che iniziò ad operare nel lontano 15 agosto 1883.

Sergio Mattarella – Presidente della Repubblica Italiana

All’Assemblea è intervenuto il Presidente della Repubblica,  Sergio Mattarella, che ha voluto riconoscere il merito delle Banche di Credito Cooperativo che, con i loro sportelli, sono presenti in modo capillare in tutto il territorio nazionale ed in modo esclusivo in 723 comuni: “sono state strumento di inclusione nello Stato unitario e hanno contribuito alla integrazione della società, allo sviluppo di territori, della vita delle famiglie, rappresentando un fondamentale momento di sostegno allo sviluppo dell’Italia quale oggi la conosciamo”

Ha continuato Mattarella: “Ancora oggi, le banche cooperative svolgono una funzione economica e sociale nel solco della Costituzione perché in 723 Comuni i cittadini hanno come unica presenza bancaria, una banca cooperativa e un terzo dei loro sportelli è collocato in Comuni delle aree cosiddette interne”

Fulvio Furlan – Segretario Generale Uilca

Fulvio Furlan, Segretario Generale Uilca, sostiene che “tale apprezzamento del Presidente Mattarella per la presenza fisica delle banche di credito cooperativo nei territori, accende il riflettore sul cruciale problema della desertificazione bancaria che Uilca, con la campagna «Chiusura filiali? No grazie» sta cercando di denunciare e frenare da tempo”

Avviata la trattativa con ABI per il rinnovo del CCNL del Credito.

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Le Organizzazioni Sindacali firmatarie del Contratto di Categoria Nazionale del Lavoro con ABI si sono incontrate il 19 luglio 2023 con ABI presso la sede romana di quest’ultima, Palazzo Altieri di Piazza del Gesù, per la presentazione ufficiale della piattaforma di rinnovo del CCNL preparata dai sindacati di categoria ed approvata dal 99,5% degli interessati durante le assemblee su tutto il territorio nazionale.

“Aumento salariale, occupazione, benessere lavorativo, gestione dei cambiamenti grazie a una contrattazione collettiva permanente a ogni livello; le persone al centro e il ruolo sociale delle banche: questi i pilastri della Piattaforma per il rinnovo del Contratto Nazionale del credito che abbiamo presentato oggi ad Abi. Vogliamo guardare al futuro”. Così il segretario generale Uilca Fulvio Furlan al termine dell’incontro delle Organizzazioni Sindacali del credito con l’Associazione Bancaria Italiana (Abi).

La trattativa deve entrare presto nel merito dei temi, per dare risposte concrete alle richieste sindacali: aumento salariale, che recuperi l’inflazione e redistribuisca la produttività e la redditività del settore; tenuta occupazionale; benessere lavorativo, con attenzione alla salute e l’eliminazione delle indebite pressioni commerciali; riduzione dell’orario di lavoro e conciliazione dei tempi vita-lavoro, in materia di diritti.

“Auspichiamo che siano colti il valore e la lungimiranza di una Piattaforma che vuole portare a un Contratto in grado di valorizzare e tutelare l’identità di tutta la categoria e le lavoratrici e i lavoratori, sul piano professionale e personale”, conclude Furlan.

Il prossimo incontro tra le parti è in calendario per mercoledì 26 luglio.

Soddisfazione per la sentenza. No alle esternalizzazioni

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Bnl Bnp Paribas dovrà riassumere i lavoratori interessati dalla cessione del ramo d’Azienda IT alla società di consulenza francese Capgemini.

Lo ha sentenziato il Tribunale del Lavoro di Roma, cancellando l’operazione societaria avvenuta ad aprile 2022

L’operazione societaria è stata ritenuta nulla dalla sentenza in quanto i lavoratori “ceduti”, per espletare le proprie mansioni, necessitavano ancora della società cedente.

Questo ha determinato, per il Tribunale di Roma, la non ricorrenza della cessione di ramo d’azienda anche per il non mantenimento dei diritti e delle tutele che questo prevede, bensì la “diversa ipotesi di cessione del contratto”, che, secondo l’art.2112 del CC, è valida se c’è il consenso di entrambi le parti che non c’è stato.

Le OO.SS. hanno fatto ricorso legale, ottenendo la riassunzione di circa 250 lavoratori in BNL di BNP Paribas.

Questa sentenza è un importante precedente, secondo le OO.SS., che traccia il percorso anche per le eventuali esternalizzazioni future.

Andrea D’Orazio – Segretario Responsabile Coordinamento Uilca Gruppo BNL

“Accogliamo con soddisfazione l’esito della sentenza, che ha dichiarato non legittimo il trasferimento del ramo d’azienda It da Bnl a Capgemini, accogliendo il ricorso delle lavoratrici e dei lavoratori interessati da tale esternalizzazione. Questa sentenza precede quella che riguarda le altre cessioni di ramo d’azienda avvenute lo scorso anno nel back office”, così Andrea D’Orazio, segretario responsabile Uilca Gruppo Bnl, sull’esito della sentenza sulla cessione del ramo d’azienda dell’Information technology di Bnl Bnp Paribas a favore della Capgemini. «Le organizzazioni sindacali da subito espressero forte contrarietà a queste operazioni di esternalizzazione, proponendo di ricorrere all’istituto del distacco».

Ivan Tripodi, Segretario Nazionale Uilca nel Coordinamento del Gruppo Bnl, raggiunto al telefono ha commentato: 

Ivan Tripodi Segretario di Coordinamento Nazionale Uilca Gruppo BNL

“Esprimiamo soddisfazione perché nella sentenza, il Tribunale ha dato ragione ai lavoratori che si erano giustamente opposti rispetto a una procedura di esternalizzazione sbagliata nel merito e, ovviamente, anche nel metodo dal punto di vista giuridico.

Il sindacato, in pratica, aveva respinto la procedura ed eravamo arrivati a fare anche due scioperi per osteggiare questo disegno aziendale, sciopero che è andato avanti in maniera assolutamente solidale.

La Uilca aveva proposto, ad inizio, lo strumento del distacco, ma non fu accettato. Ed oggi vogliono subito distaccare i colleghi sempre in questa azienda.

Il segnale è chiaro. Le motivazioni dell’ordinanza sono trancianti per l’Azienda.

Esprimiamo ancora soddisfazione ed auspichiamo che cambi la narrazione del comportamento di BNL nei confronti dei lavoratori e del sindacato, che non è un orpello per come lo immagina l’Azienda ma ha dimostrato la sua autorevolezza nel dire cose sagge e giuste, mantenendo le posizioni anche di fronte alla magistratura.”

Approvata dal 99,5% la piattaforma per il rinnovo del CCNL Credito e Finanza

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In un comunicato unitario delle Segreterie Nazionali di UILCA e delle altre sigle firmatarie del CCNL, sono stati pubblicati i risultati delle oltre 1.000 assemblee svoltesi in maniera capillare su tutto il territorio nazionale per illustrare e votare la piattaforma per il rinnovo del CCNL di Credito e Finanza da presentare all’ABI per iniziare la trattativa.

Il 99,5% dei partecipanti ha approvato la piattaforma (0,2% i contrari e 0,3% gli astenuti)

Saranno circa 280.000 le lavoratrici ed i lavoratori del settore che beneficeranno del nuovo Contratto di Categoria Nazionale del Lavoro. I punti salienti della piattaforma delle Organizzazioni sindacali sono: il governo delle trasformazioni, adeguate retribuzioni, diritti, tutele ed occupazione.

Clicca qui per leggere il comunicato

 

 

Le banche in Sicilia col fiato corto.

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Il mercato del credito e delle finanze in Sicilia è in affanno.

Lo era prima e lo è ancor di più adesso, dopo la crisi che la pandemia ha aggravato: crediti a sofferenza, prestiti e mutui indicizzati con l’importo delle rate cresciuto in modo asfissiante per imprese e famiglie.

Bankitalia sta effettuando ulteriori stress test nelle banche, soprattutto piccole. Si teme e si vuole evitare un default di qualcuna di esse.

Ma se per i grossi Istituti il problema è stemperato, le piccole banche stanno vedendo crescere le sofferenze e sono immobilizzate nei crediti per via delle condizioni imposte dalla vigilanza.

Giuseppe Gargano – Segretario Generale Uilca Sicilia

Il grido di allarme è stato lanciato, da tempo, dalla Uilca in Sicilia ed il Segretario Generale Uilca Sicilia, Giuseppe Gargano, ha così commentato il quadro deprimente attuale: «Era chiaro già dal 2020 che le imprese avrebbero avuto difficoltà a restituire i crediti Covid, così come è chiarissima oggi la difficoltà di chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile e non riesce più a pagare. La ripresa deve essere accompagnata da idee, risorse, investimenti, ma anche dalla presenza di banche capaci di svolgere una funzione sociale. La funzione sociale delle banche, peraltro, non può essere slegata dallo stato in cui versa la comunità siciliana, una comunità devastata dai ritardi della politica e dall’assenza di una spinta propulsiva in cui la variabile tempo è determinante. Occorre velocità nelle iniziative di rilancio dell’economia insieme ad un modello di banca capace di interpretare e sostenere il territorio. Gli utili dichiarati dai principali nove istituti di credito italiani nelle trimestrali 2023, secondo il Centro Studi della Uilca nazionale “Orietta Guerra”, si attestano intorno ad un +182,30%. Le banche potrebbero certamente dedicare parte degli utili al rilancio dell’economia anche in Sicilia. Se solo lo volessero».

Rosario Mingoia – Segretario Responsabile Uilca Gruppo Unicredit

Rosario Mingoia, Segretario Responsabile Uilca del Gruppo UniCredit chiosa: «Con riferimento alle ispezioni atte a verificare la capacità degli istituti di credito a far fronte alle difficoltà che potrebbero emergere dalla crisi post-Covid, ribadisco che le banche italiane sono attrezzate per sopportare i crediti deteriorati derivanti da questa situazione. Certo l’aumento costante dei tassi deciso dalla Bce non aiuta. Soprattutto le famiglie vivono difficoltà correlate a questi aumenti che hanno determinato una spaventosa crescita delle rate dei mutui, questa sì che rappresenta una seria difficoltà. Lo strumento per combattere l’inflazione non può e non deve essere solo l’aumento dei tassi, perché fa innalzare la spesa delle famiglie e delle imprese e ciò non collima con la riduzione dell’inflazione. Non può essere l’unico strumento utilizzato».

Carlo Messina di Intesa San Paolo: Giusto dare un congruo aumento ai bancari.

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L’Amministratore Delegato di Intesa San Paolo, Carlo Messina, ha dichiarato che è giusta la pretesa delle OO.SS. di un congruo aumento economico per i bancari.

“Intesa Sanpaolo non farà nessun tipo di approccio negoziale sulle richieste economiche dei sindacati”. Messina ha inoltre affermato che in un momento in cui la redditività delle banche torna a crescere “non è accettabile non dare ai lavoratori un incremento consistente”.

Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI, non ha voluto commentare le affermazioni di Messina:

“Ci sono in corso le assemblee dei lavoratori in tutte le banche (per l’approvazione della piattaforma di rivendicazioni sindacali per il rinnovo del CCNL, ndr) e fino a quando non si concludono non mi esprimerò”.

Il confronto più duro nella trattativa si giocherà sulla parte normativa con le aziende che chiedono maggiore flessibilità di orari, di organizzazione del lavoro e di smart working e le OO.SS. che provano a difendere i lavoratori per non fare ricadere su di loro i disagi ed i costi delle riorganizzazioni aziendali necessarie per seguire le necessità della clientela e del mercato.

UNICREDIT. Nuovo accordo su esodi. Ma non solo.

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Rosario Mingoia, Segretario Responsabile Uilca nel Gruppo Unicredit, ha commentato così l’accordo chiuso nella notte del 09 giugno 2023 tra Organizzazioni Sindacali ed Azienda:

“Dopo una lunga trattativa articolata su più giornate, si è raggiunto oggi, nelle prime ore del mattino, l’accordo tra l’Azienda e le organizzazioni sindacali che consentirà l’uscita volontaria di 328 colleghi di rete sin dal mese di luglio 2023 con finestra pensionistica 1° dicembre 2029.”

Rosario Mingoia aggiunge: “Un accordo sostenibile ed equilibrato, frutto di un intendimento fattivo e costruttivo che ha ridotto il divario tra le posizioni aziendali e quelle delle organizzazioni sindacali, con l’ottenimento di circa 220 nuove assunzioni da destinare alla rete anche in Sicilia. Inoltre, si è ottenuto l’impegno di recuperare con nuovi ingressi le dimissioni dei nuovi assunti, offrendo così buona, nuova e stabile occupazione per il futuro di Unicredit sottoscrivendo un’intesa unica nel settore”.

Grazie a questo accordo, Unicredit si impegna a trattare ulteriori 610 potenziali uscite sino al 31 dicembre 2029 per colleghi con finestra pensionistica dall’01 gennaio 2030.

Circa l’importanza delle trattative in UniCredit, Mingoia ha chiosato: «A breve ulteriori incontri per i nuovi piani sanitari in Uni.Ca, la cassa di assistenza sanitaria, per il biennio 2024/2025 e un confronto per una maggiore flessibilità oraria e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro».

Uilca Sicilia News