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Consiglio Nazionale Creval a Palermo – Intervista a Maurizio Timaco

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Si è svolto a Palermo il 29 marzo 2019, il Consiglio Nazionale del Coordinamento di Creval. Maurizio Timaco, Segretario Responsabile del Coordinamento Nazionale Uilca di Creval ci ha rilasciato un’intervista.

 

Consiglio Regionale Uilca Sicilia. Rinnovo CCNL, FOC e Sud

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Intervista a Massimo Masi durante i lavori del Consiglio Regionale Uilca Sicilia.

Consiglio Regionale Sicilia: Rinnovo CCNL, Foc e Sud

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Oggi il Segretario Generale della Uilca Massimo Masi si trova a Palermo per il Consiglio Regionale della Sicilia.

Nel suo intervento Masi dopo aver commentato la innovatività della Piattaforma che tratta sia i problemi della categoria che il rilancio del settore del Credito e la tutela del risparmio e della clientela, si è soffermato su come la ripresa dell’ Italia passi necessariamente dai territori del Sud.Abbandonare la clientela, le Lavoratrici e i Lavoratori e abbandonare certe zone del Paese, soprattutto al Sud, equivale a consegnare la gestione dei risparmi degli onesti cittadini alla malavita, con il rischio di aumentare l’usura già oggi persistente, oltre ad aumentare l’insoddisfazione e il disagio della clientela”.

Il Governo nazionale e i presidenti delle regioni meridionali dovrebbero preoccuparsi dei territori del Sud e dei processi di “desertificazione bancaria”. Come avevamo già detto al nostro Congresso esistono problemi morali, economici e di sicurezza sociale ogni qualvolta un Paese rimane senza uno sportello bancario e postale improvvisamente, e non solo al Sud, si aprono finanziarie con tutti i i problemi che ne conseguono. Serve un intervento del Governo, nonostante la presenza di un Fondo per l’occupazione che ha consentito l’assunzione di circa 21mila giovani, anche al Sud. C’è ancora molto da fare, visto che in Sicilia la disoccupazione giovanile supera il 60%.” Inoltre vogliamo chiedere alle banche di portare lavorazioni qualificanti nelle zone del meridione, evitando un ulteriore penalizzazione sulla professionalità degli addetti”. Le parole del Segretario Generale Uilca.

Masi ha sottolineato come nei territori Siciliani si siano persi circa 2.300 posti di lavoro (esattamente 2.308), con la chiusura di 291 sportelli negli ultimi sei anni, oltre alla chiusura di una decina di filiali di banche di credito cooperativo. In molti comuni dell’Isola non esiste più uno sportello bancario. Per questo la Uilca continua a sollevare la questione meridionale e chiede di aprire un confronto con il governo regionale e con le altre parti sociali per riportare all’ordine del giorno le tematiche del credito in Sicilia.

“Saremo dalla parte delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Sud anche con una la presenza fisica della Segreteria Nazionale. Stiamo infatti organizzando i nostri Esecutivi Nazionali nei territori del Sud Italia. -conclude Masi- Non abbiamo nessuna intenzione di indietreggiare sulle nostre posizioni nei confronti di una politica cieca che da anni non investe e che si dimentica di territori che meritano di essere valorizzati.

L’Addetta Stampa

                                            Valentina Bombardieri

Approvata la Piattaforma unitaria Ccnl credito – Presentazione a Palermo venerdì.

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La classe dirigente della  Uilca Sicilia si riunirà a Palermo la mattina del 22 Marzo presso i locali del Cral Banco di Sicilia, in via Rosolino Pilo, per la presentazione della piattaforma per il rinnovo del contratto del credito, alla presenza del Segretario Generale UILCA Massimo Masi e del Segretario Generale UIL Sicilia Claudio Barone.

 

La piattaforma è stata presentata nei giorni scorsi a Roma durante i lavori del Consiglio Nazionale Uilca, dal Segretario nazionale Giuseppe Bilanzuoli (in foto) ed approvata all’unanimità.

 

(L’approvazione della piattaforma contrattuale)

 

La proposta unitaria sottoscritta da tutte le sigle sindacali di categoria, verrà presentata all’Abi, solo dopo l’approvazione in tutte le strutture territoriali e le assemblee dei lavoratori che inizieranno a partire dal 2 aprile.

Durante i lavori del consiglio sono state illustrate le principali novità che la piattaforma vuole apportare all’attuale contratto: un aumento salariale medio di 200 euro lordi mensili, l’estensione dell’area contrattuale a nuove o preesistenti figure professionali operanti nel settore,  una maggiore attenzione agli impatti della digitalizzazione sul lavoro e il diritto alla disconnessione.

Resta confermato il  rafforzamento del Foc, il fondo per l’occupazione che ha permesso al sistema (in crisi) di continuare ad assumere (quasi ventimila nuovi ingressi nel mondo del lavoro bancario negli ultimi 7 anni). Proprio sul Foc si concentra la rinnovata “Questione meridionale” perché se è vero che le banche assumono lo fanno quasi sempre al nord. Nella proposta della piattaforma si vogliono incentivare le aziende del credito che dirotteranno le loro assunzioni verso il sud e le isole, prevedendo anche una effettiva realizzazione di presidi operativi in queste aree.Una particolare attenzione ai diritti dei lavoratori in caso di provvedimenti disciplinari, in costante aumento in questi anni di crisi economico e bancaria.Politiche di genere volte ad eliminare ogni sorta di discriminazione e tutela della genitorialità. Questi solo alcuni dei principali temi affrontati nella piattaforma.

Si tratta di una piattaforma, , che guarda al rilancio del settore del credito, attraverso il quale passa lo sviluppo dell’intero Paese, con una particolare attenzione alla tutela non solo dei lavoratori ma anche dei clienti e del risparmio.

Npl e Pmi: finalmente una presa di coscienza del problema

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Comunicato Stampa del segretario generale Uilca – Massimo Masi

Successivamente alle diverse prese di posizione da parte dei media riguardo lo smaltimento rapido da parte di molte banche del credito deteriorato, ovvero dei
cd. unlikely to pay, (Utp), ciò quei crediti per i quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore
adempia integralmente alle sue obbligazioni creditizie soprattutto nei riguardi delle piccole e medie imprese, la Uilca registra con soddisfazione una presa di
coscienza del problema, che il Sindacato ha denunciato già mesi fa.
“La cessione degli NPL rischia di mettere in ginocchio le piccole medie imprese, la fascia più presente nel mercato italiano, dalle quali le banche si erano
allontanate per operare con le grandi imprese. Non si può pensare di applicare lo smaltimento rapido dei crediti deteriorati senza una attenta e precisa visione complessiva del problema”. Il commento del segretario generale Uilca Massimo Masi.
La Uilca continua ad affermare a gran voce che questo sistema rischia di mettere in crisi una intera economia, perché si corre il rischio di far fallire e chiudere aziende che attraversano momenti di crisi comportando perciò problemi anche sull’occupazione. Perplessità e pericoli riscontrati nell’ipotesi di piano industriale di Carige. “Questa politica – continua Masi- determinerà, quasi certamente, che a pagare tali maggiori costi sarà proprio il mondo del lavoro, in quanto si cercherà di comprimerne ulteriormente il costo per recuperare velocemente la redditività. La Uilca insieme alla Uil è pronta a schierarsi a tutela delle Lavoratrici e dei Lavoratori per garantire una stabile occupazione” –ribadisce Masi. “Motivi per i quali la Uilca, insieme agli altri Sindacati, chiederà di inserire nel rinnovo del Contratto del Credito per la lavorazione dei crediti deteriorati norme stringenti. Condanniamo inoltre la politica della BCE, che continua a pressare le banche per lo smaltimento dello stock complessivo di Npl detenuto in tempi piuttosto rapidi senza preoccuparsi delle conseguenze. -conclude MasiSperiamo inoltre che il Governo e il Parlamento prendano atto del problema e si attivino, insieme alle Organizzazioni Sindacali per risolverlo.”
L’Addetta Stampa
Valentina Bombardieri

 

“Donne e lavoro” allarme della Uil sui dati occupazionali – Intervista a Vilma Maria Costa neo Responsabile P.O. Uil Sicilia

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Vilma Costa
In foto Vilma Costa coordinatrice P.O. Uil Sicilia

In occasione della Giornata Internazionale della donna lo scorso 8 marzo, il Servizio Mercato del lavoro della Uil ha reso noti i risultati sull’analisi “Donne e Lavoro”. Quello che emerge è che il tasso di occupazione femminile in Italia rimane ben al di sotto della media europea: 49,4% contro i 60 %. Dato ulteriormente penalizzante se paragonato al tasso di occupazione maschile che in Italia si attesta al 68,5 %.

A gravare sulle donne è spesso l’attività di assistenza familiare, l’insufficienza dei servizi di cura (servizi per l’infanzia e assistenza ai non autosufficienti), unitamente all’alto costo per accedere a tali servizi, ne fa derivare una difficoltà per le donne di conciliare la vita privata con il lavoro. Ne è prova, non solo l’alto numero di donne inattive, ma anche l’alta percentuale di ricorso ad un orario di lavoro part-time: 3,1 milioni di donne sono in part- time rispetto a 1,1 milioni di uomini.

Il gender gap è molto marcato anche sui dati relativi alle dimissioni volontarie: 8 dimissioni su 10 vengono date da donne.

 

 

Le regioni maggiormente colpite dal fenomeno della disoccupazione femminile sono quelle del sud: una percentuale del 19,3%, maggiore di oltre 10 punti percentuali rispetto alle donne del Centro e di 12,7 punti se confrontato con le donne del Nord.

 

Abbiamo chiesto a Vilma Maria Costa, neo Responsabile per le pari opportunità della Uil Sicilia, cosa sta accadendo al mercato del lavoro siciliano per quanto riguarda l’occupazione femminile:

Nella storia del lavoro l’occupazione femminile in Sicilia rispetto a quella degli uomini è stata sempre molto penalizzata, anche per ragioni di carattere culturale. La situazione è senz’altro migliorata, ma ancora si deve lottare non soltanto per l’ottenimento di un posto di lavoro, ma soprattutto per l’ottenimento di quelle posizioni apicali che spesso vengono riservate soltanto agli uomini sia nel pubblico che nel privato.

Lo studio della Uil, al quale lei fa riferimento, ci fotografa la situazione al 2018 del mercato del lavoro per genere in tutta Italia e precisamente ci fornisce i seguenti dati: al Nord e al Centro gli uomini occupati sono circa il 70%, nel Mezzogiorno circa il 55%, per quanto riguarda, invece, le donne, al Nord lavorano circa il 60%, al Centro circa il 55% e nel Mezzogiorno circa il 33%. Dati realmente sconfortanti! E ancora più sconfortanti se parliamo di Sicilia che nella tabella Eurostat del 2017 sull’occupazione femminile si colloca come ultima regione con soltanto il 29,2% di donne lavoratrici.

 

Qual è l’impegno del sindacato per arginare questo gap con le altre regioni?

La Uil Sicilia è stata sempre molto sensibile alla presenza della donna nel mercato del lavoro e le responsabili che mi hanno preceduto hanno lavorato bene e ampiamente su tavoli di concertazione con controparti aziendali e con il Governo regionale per agevolare e proteggere la lavoratrice, ma la strada è ancora lunga e da continuare a percorrere senza demordere. Conto di incontrarmi a breve con tutto il Coordinamento Sicilia Pari Opportunità per vedere quali sono le criticità attuali e insieme in team attuare le strategie necessarie per affrontarle.

 

Lo studio della Uil ha, inoltre, analizzato il cosiddetto gender pay gap. Ne emerge che a parità di inquadramento contrattuale, le donne percepiscano una retribuzione media mensile inferiore, con retribuzioni molto basse per le lavoratrici del Mezzogiorno. Il tema della disparità salariale tra uomini e donne è al centro dei rinnovi contrattuali di tutte le categorie, quali sono le sue considerazioni sul tema, che spesso coinvolge le lavoratrici del sud?

Penso che grandi passi avanti siano stati fatti, grazie al Sindacato tutto, con la contrattazione di genere nata al fine di garantire stesse condizioni favorevoli a uomini e donne e stessa retribuzione a parità di grado e qualifica, cosa che, anacronisticamente, ancora oggi in molti Paesi non viene rispettata, basti pensare che, per l’equità salariale tra uomo e donna, in Islanda è stata varata a luglio dell’anno scorso (quindi recentissima) una legge, la più severa al mondo, che impone a istituzioni pubbliche e private, aziende, banche e a qualsiasi datore di lavoro con più di 25 dipendenti di assicurare pari retribuzione alle donne a pari qualifica con gli uomini. Purtroppo ancora oggi è necessario varare leggi per imporre uguaglianza sociale!

Migliorare la posizione delle donne nel mercato del lavoro e far sì che queste possano essere sempre più numerose  è una sfida alla quale il Sindacato non intende sottrarsi.

 

 

 

 

“Il Governo Regionale batta un colpo” -Giuseppe Gargano- Su CARIGE e sulla chiusura degli sportelli in Sicilia

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Intervista a Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia, sul Piano Industriale presentato da CaRiGe.

L’8 Insieme- Voci di donne, Storie di conquiste, Nuove sfide

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L’8 marzo alle 9,30, presso l’IISS “Francesco Ferrara” di Via Sgarlata 11 a Palermo

ABI e Organizzazioni Sindacali contro la violenza di genere nelle banche

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Nei giorni scorsi è stata firmata la dichiarazione congiunta tra Abi e Organizzazioni Sindacali su molestie e violenze di genere nei luoghi di lavoro nelle banche.
L’obiettivo è quello di prevenire, contrastare e non tollerare alcuna forma di comportamento che abbia come risultato un’intimidazione, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica.
La dichiarazione congiunta prevede una serie di misure organizzative atte alla segnalazione, prevenzione, assistenza e contrasto rispetto all’eventuale insorgenza di fenomeni legati alla violenza di genere.

 

Secondo una recente indagine Istat sono un milione 404 mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Rappresentano l’8,9% per cento delle lavoratrici attuali o passate, incluse le donne in cerca di occupazione.
Con riferimento ai soli ricatti sessuali sul lavoro, sono un milione 173 mila (il 7,5%) le donne che nel corso della loro vita lavorativa sono state sottoposte a qualche tipo di ricatto sessuale per ottenere un lavoro o per mantenerlo o per ottenere progressioni nella loro carriera.

Da qui la volontà congiunta delle organizzazioni sindacali di settore di sottoscrivere una serie di accordi e Protocolli, come quello del 2014 sullo sviluppo sostenibile e compatibile del mondo bancario finalizzato al rispetto dei diritti umani fondamentali e del lavoro. La stessa contrattazione collettiva affronta il tema della disuguaglianza, per poi giungere nell’Accordo 8 marzo 2017 in tema di “misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”, ovvero l’utilizzo del congedo orario o giornaliero da parte di donne vittime di violenza di genere, in questa occasione innalzato da tre a quattro mesi.

Uilca Sicilia – “Una provocazione lanciata alle banche”

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Intervista a Giuseppe Gargano sul Fondo per l’Occupazione Giovanile (FOC) previsto da un accordo tra Organizzazioni Sindacali di categoria ed ABI ed utilizzato come strumento per incentivare le aziende ad assumere giovani con contratto a tempo indeterminato.

Gargano ci ha parlato anche di un’iniziativa della Uilca Sicilia: “Una provocazione lanciata alle Banche”.

Uilca Sicilia News